Un viaggio alla scoperta della Corea del Sud
È nata così la mia passione per la Corea, un battito di ali d’aereo e via.
La prima volta che ho viaggiato in Corea era il 2016. In realtà non sapevo cosa aspettarmi. Doveva essere un semplice viaggio di lavoro ma una volta arrivata lì mi sono resa conto di quanto fosse speciale questo paese. La Corea è un mondo a parte. Un mondo dove la tradizione e la cultura orientale si mixano perfettamente con la tecnologia e l’avanguardia che solo i coreani ed i giapponesi riescono a creare.Un perfetto ballo liscio dove due corpi totalmente differenti si muovono in simbiosi.
E poi ogni città ha un fascino tutto suo.
Seul: la grande città commerciale, la capitale e la più grande città in Corea. Il traffico delle milioni di persone ti fa capire come in realtà possa riempirsi in modo smisurato una città. La vita all’interno di Seul, per i cittadini coreani è cara quindi questo genera tantissimi pendolari che si muovono dentro e fuori dalla città per godere dei servizi, del centro e del lavoro.
Nella metropoli, i grattacieli sono alti e pieni di insegne luminose e colori che illuminano la città creando un atmosfera così seria durante il giorno che sembra trasformarsi in un gioco di colori durante la notte. Tra quei grattacieli ogni tanto tra le strade si vedono loro: i protagonisti della magica cultura asiatica, i templi dove l’atmosfera cambia e lascia spazio a bellissime lanterne. La Corea è luogo di silenzio e rispetto, così suggestivo da far mancare il fiato.
E poi si ritorna nelle caotiche strade dove i negozi ed i ristoranti emanano musica e profumi tenendo la città sempre viva fino a mattina. Lo street food nelle vie principali di Seoul con donne pronte a sfornare le loro delizie per chi non ha tempo per sedersi e godersi un pasto. Ogni via, ogni posto è una scoperta. I profumi raccontano di tradizioni lontane e colpiscono i nostri sensi perché non esiste niente di simile in nessuna altra parte del mondo. Ogni suono è sempre musica coreana e tutto diventa così speciale che rimane così impresso nella mente.
Da quel magico 2006 ho capito che tutto questo non mi bastava. Avrei voluto sapere di più sulla Corea, comprendere di più e vivere a pieno la vita gli usi e costumi. Così ho fatto una scelta: ho deciso che sarei tornata li per molto più tempo. Volevo vivere lì e voglio imparare la lingua. Voglio capire quelle lunghe conversazioni tra uomini di affari presi a bere del Solju e ridere di qualche strano racconto.
Allora tornata a casa con una valigia piena di curiosità ho prenotato il biglietto per il prossimo articolo!