Un cuore che ha imparato a battere di Maria Cantarutti
Una piccola bambina e il suo piccolo cuoricino “tum…” diverso dal normale, Parigi. Un cuore che batte piano, pianissimo, con un ritmo diverso, con dei rami talmente piccoli che fa fatica a passare il sangue. Il colore della sua pelle era viola perché il sangue non arrivava a dare ossigeno al suo corpicino. Parigi, oltre ad essere la città dell’amore, per me è la città che mi ha salvato la vita.
In questo libro, vi racconto i miei trent’anni ormai di lotta contro la sopravvivenza, la lotta contro la vita e la morte. Ma soprattutto sarete i miei compagni di viaggio, dove vi spiegherò quante volte ho mollato il colpo pensando di non farcela, riuscendo comunque, in un modo o nell’altro ad andare avanti nonostante tutto e a tirarmi su. Ricordiamoci sempre di avere l’amore per la vita, soprattutto per la nostra vita e non dobbiamo mai sprecarla dietro drammi inutili, come un amore non corrisposto, un fallimento, un problema di salute che pensiamo sia la nostra fine.
Questo è solamente l’inizio dell’amore che potremmo avere per noi stessi.
Come mai ho deciso di chiamarlo “Un cuore che ha imparato a battere”?
Ho deciso di chiamarlo così perchè quando nacqui io, il mio piccolo cuoricino batteva a fatica, non aveva ritmi regolari, il flusso sanguigno era sporco.
Era una situazione difficile, ma doveva essere superata. Io sono una ragazza che ha come malattia la tetralorgia di Fallot, una malattia rara ma che al giorno d’oggi è molto diffusa.
Qui ho racchiuso tutti i miei momenti difficili passati a Parigi, i viaggi, gli ospedali, la voglia di vivere e come son sempre riuscita a superare questi momenti.
Perché ho voluto scrivere un libro autobiografico?
Stavo passando un periodo difficile della mia vita, dovevo fare il mio terzo intervento al cuore aperto (totale ne ho fatti 20 perché ho fatto dei cateterismi). Non accettavo il fatto che dovessero rioperarmi un’altra volta. Per me era una cosa difficile. Infatti venni seguita da una psicologa che mi aiutò e mi consigliò di superare questo step, che questo intervento andava fatto se volevo vivere e un giorno magari scrivere un libro sulla mia storia.
Era il 24 Giugno 2021, quando mi svegliai in sala rianimazione e decisi di scrivere di getto, “Un cuore che ha imparato a battere”, infatti questo libro nacque a Parigi.
Cosa hai provato nello scrivere questo libro?
Quando scrissi questo libro mi dissi: “con questo libro voglio aiutare il prossimo a superare i momenti difficili che ho dovuto superare io. Magari essergli d’aiuto per raggiungere quell’arcobaleno difficile da arrivarci, ma io ci sono arrivata”. Quando scrivevo le pagine di questo libro, avevo le lacrime agli occhi perchè ho rivissuto certi momenti dentro di me, ma che ho sempre superato seppur difficili.
Tu soffri di qualche malattia?
Hai avuto l’occasione di leggere il mio primo libro? Se non sei riuscito/a a leggere questo libro, cerca “Un cuore che ha imparato a battere” Edizioni Ducale.
Ti Aspetto!
Maria Cantarutti