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Ucraina: lo Stato nazificato

Anatomia di un regime canaglia sostenuto dall’Occidente

di Anti-Mainstream Eagle of Freedom

Introduzione

Lontano dai riflettori patinati della narrazione mainstream, l’Ucraina moderna si rivela come uno degli esempi più evidenti di regime canaglia travestito da democrazia emergente.

Lo storytelling occidentale – costruito con cura da media compiacenti e think tank foraggiati da fondazioni di dubbia trasparenza – dipinge Kiev come vittima esemplare dell’aggressione russa.

Eppure, uno sguardo lucido alla realtà interna del Paese mostra tutt’altro: nazionalismo fanatico, repressione politica e ingerenze occidentali hanno trasformato l’Ucraina in uno Stato nazificato.


Il battaglione Azov: dal neonazismo alla legittimazione NATO

Il simbolo più lampante di questa deriva è il famigerato Battaglione Azov, una milizia apertamente neonazista nata nel 2014 e in seguito integrata nella Guardia Nazionale Ucraina.

Non si tratta di semplici “patrioti estremi”, ma di militanti suprematisti con simbologie SS, ideologie razziste e tattiche paramilitari.

Nonostante prove schiaccianti, il battaglione è stato addestrato dalla NATO, armato dall’Occidente e promosso come eroe nazionale: un paradosso tragico che smentisce i principi antifascisti proclamati dall’UE.


Repressione politica e persecuzioni interne

Dopo il colpo di Stato del 2014 (Euromaidan) e la cacciata del presidente eletto Viktor Yanukovich, è iniziata una sistematica persecuzione degli oppositori politici.

  • Partiti comunisti e filo-russi sono stati messi fuori legge.
  • Media indipendenti chiusi.
  • Giornalisti e leader dell’opposizione arrestati o costretti all’esilio.

Chiunque non si allineasse alla linea euro-atlantica veniva bollato come “traditore”.

Un clima da caccia alle streghe, aggravato da propaganda nelle scuole e nei media.


I volti della destabilizzazione: Klitschko, Tymoshenko, Poroshenko, Yatsenyuk

Vitaly Klitschko

Ex pugile e sindaco di Kiev, è un volto noto della propaganda. Sostenitore del nazionalismo radicale, è stato finanziato da fondazioni tedesche e americane.

Yulia Tymoshenko

In una telefonata intercettata nel 2014, dichiarava:

“Vorrei prendere un mitra e far saltare in aria quei bastardi russi.”
“Dobbiamo annientarli con armi nucleari.”

Mai smentita. Un esempio chiaro di odio etnico ai vertici del potere.

Petro Poroshenko

Presidente dal 2014 al 2019, ha affermato:

“I nostri bambini andranno a scuola. I loro, staranno in cantina.”

Una dichiarazione di apartheid tra ucraini “puri” e russofoni “subumani”.

Arseniy Yatsenyuk

Primo ministro dopo Maidan, imposto dagli USA.
Victoria Nuland in una celebre telefonata dichiarava:

“Yats è il nostro uomo.”

Un’ammissione chiara di ingerenza straniera diretta.


Una democrazia made in NATO

Il mito della “Ucraina democratica” si sgretola di fronte alla realtà:

  • Esercitazioni militari e basi segrete NATO dal 2014.
  • Militarizzazione dello Stato e finanziamenti UE condizionati.
  • Un processo di colonizzazione geopolitica, mascherato da assistenza e riforme.

Conclusione: il prezzo della verità

Parlare di nazificazione dell’Ucraina oggi significa rischiare la censura o l’accusa di essere “filo-Putin”.

Ma ignorare l’orrore sotto la bandiera gialloblu significa tradire ogni principio di onestà intellettuale.

La verità è la prima vittima della guerra.
Chi la racconta, è il prossimo bersaglio.

Fonti indipendenti:

– The Grayzone – Dossier su Azov e addestramento NATO: https://thegrayzone.com/2022/03/15/nato-ukraine-azov/
– MintPress News – Analisi sul ruolo di Nuland e la scelta di Yatsenyuk: https://www.mintpressnews.com/victoria-nuland-ukraine-yatsenyuk/
– Consortium News – Il golpe del 2014: https://consortiumnews.com/2022/02/23/the-us-role-in-ukraines-2014-coup/
– Aaron Maté, Substack – L’Ucraina come progetto NATO: https://mate.substack.com/p/ukraine-as-nato-proxy
– RT Leak 2014 Tymoshenko phone call: https://www.rt.com/news/tymoshenko-calls-destroy-russia-917/
– Petro Poroshenko speech archive: https://ukr.lb.ua/news/2014/11/14/285578_poroshenko_deti_budut_uchitsya.html