Tangeri: il caos incantevole che ti ruba il cuore (e forse una baklava)
Ah, Tangeri! Quella perla nascosta nel Marocco che sembra un po’ come quella cugina strana che si vede solo ai matrimoni, ma che ti conquista con storie pazze e un sacco di risate. Ecco la mia avventura a Tangeri, un’esperienza che mi ha colpito tanto da volerci tornare, magari non per vivere, ma sicuramente per fare un altro giro di pasticci!
Prima di tutto, chi avrebbe mai pensato che una città potesse avere un tale fascino disordinato? Le strade di Tangeri sembrano una partita a Tetris in cui qualcuno ha deciso di barare, ma poi si è dimenticato di sistemare i pezzi. Ecco, è così che mi sono sentito a passeggiare per la medina: come un pezzo di Tetris fuori posto. Eppure, tra un vicolo stretto e un mercato che ti urla addosso, c’è qualcosa di incredibilmente magnetico. Non so se fosse il profumo delle spezie, il caos organizzato o quel tizio che cercava di vendermi una lanterna dicendomi che era magica (e no, non l’ho comprata, ma ammetto che ci ho pensato).
E che dire della cucina? Oh, la cucina! Se pensavi che il cuscus fosse solo quella roba insipida che mangiavi a casa, ripensaci. A Tangeri, ogni boccone è una sinfonia di sapori. Ho mangiato un tagine così buono che ho sospettato che lo chef avesse fatto un patto con qualche genio del deserto. Per non parlare dei dolci! Mi sono ritrovata a combattere con un gruppo di bambini per l’ultimo pezzo di baklava, e devo ammettere che ho perso, ma almeno sono andato giù combattendo.
Ma l’esperienza più divertente è stata sicuramente la visita alla Grotta di Ercole. La leggenda dice che Ercole stesso abbia passato un po’ di tempo lì, probabilmente in vacanza. E chi può biasimarlo? La vista è mozzafiato. Tuttavia, mi sono chiesta: “Ercole, perché proprio questa grotta?” Forse per fuggire dalle fatiche, o forse perché anche lui era attratto dall’idea di vendere souvenir ai turisti.
E poi ci sono le persone di Tangeri. Gente meravigliosa, calorosa e sempre pronta a farti ridere. Ricordo un tassista che mi ha raccontato tutta la sua vita in un tragitto di 10 minuti, compresi i dettagli del suo gatto e le sue aspirazioni a diventare un cantante di successo. Ho riso così tanto che quasi gli ho chiesto un autografo.
Insomma, Tangeri è un mix di tutto ciò che non ti aspetti: caos, bellezza, risate e cibo fantastico. È una di quelle città che ti accoglie a braccia aperte e ti lascia andare via con un sorriso. Quindi sì, mi è piaciuta davvero molto, e consiglio a tutti di visitarla almeno una volta. E chi lo sa? Magari ci incontreremo lì, a lottare per l’ultima baklava o a discutere con un venditore di lanterne magiche.