Takotsubo, la sindrome del cuore spezzato
Quanto spesso ci capita per vari motivi di ritrovarci in una situazione di estrema sofferenza? Dove per una delusione d’amore, lavorativa o per problemi famigliari ci ritroviamo da un momento all’altro a sentirci come se avessimo ricevuto una pugnalata al cuore. Ci manca il respiro fino a venir sopraffatti dall’ansia, e talmente tanto da avere la nausea, talmente tanto da essere insopportabilmente doloroso quasi soffocante.
Molto spesso si parla di avere il cuore spezzato, senza considerare però che questa è in effetti una sindrome vera.
La sindrome di Takotsubo anche e spesso infatti conosciuta con il soprannome di sindrome del cuore spezzato. È stata riconosciuta essere una vera e propria condizione, anche se a soffrirne troviamo solamente una piccola porzione della popolazione. In quanto è stimato che unicamente 4000 persone ne siano colpite in America ogni anno.
La cosiddetta sindrome di Takotsubo colpisce di fatto il ventricolo sinistro del cuore con un mal funzionamento di tipo temporaneo. Spesso e volentieri è causato da forte stress di tipo psicologico (o fisico). Nonostante già nel 1967 nel British Medical Journal venne fatto un collegamento tra il forte stress emotivo con il mal funzionamento del ventricolo sinistro solo nei primi anni ’90. Uno scienziato giapponese, Sato, decide di approfondire l’argomento, arrivando poi alla pubblicazione della scoperta della sindrome di takotsubo.
Il nome di questa rara patologia “Takotsubo” deriva dalla lingua e dalla sua cultura. In quanto la parola tako, infatti, è usata per indicare il polpo. Mentre lo tsubo è o meglio era uno specifico tipo di cesto utilizzato in Giappone per catturare questa creatura marina. Il nome era quindi secondo lo scienziato, rappresentativo in quanto ricordava la forma del ventricolo sinistro.
I principali sintomi correlati alla sindrome del cuore spezzato sono spesso e volentieri confondibili con quelli causati da un infarto, quali la mancanza di respiro, il dolore al petto, l’ansia, l’aumento improvviso della sudorazione, la nausea e/o il vomito, e possibili svenimenti.
Come già annunciato in precedenza questa è una rara sindrome di cui solo una minima parte della popolazione è a conoscenza. Ed una parte ancora più piccola ne soffre. Ma quali sono i fattori in grado di incrementarne il rischio? Ad aumentare la probabilità di soffrirne c’è l’essere donna (dato che le nostre altre mille sofferenze non erano uno svantaggio abbastanza grande). Comunque tornando al discorso, le donne in questione sono tendenzialmente donne in menopausa e nella fascia di età compresa tra i 58 e i 75 anni.
Cosi come preannunciato Takotsubo è una rara condizione. Ed è veramente minima la probabilità di soffrirne durante l’arco della nostra vita. Quindi non va assolutamente auto diagnosticato, e a maggior ragione, non ogni volta che qualcuno ci fa soffrire.