Spasmi affettivi, episodi di apnea nei bambini
Se vostro figlio soffre di spasmi affettivi sarete uno di quei genitori che leggendo dirà: “Si, ci mancava anche questa!”
Si tratta di momenti in cui il bambino per causa di uno spavento, o di un dolore improvviso, inizia a piangere in maniera eccessiva e perde il respiro per qualche secondo. In alcuni casi arriva a diventare cianotico e perde i sensi. Dopo pochi secondi, fa uno grosso respiro e si stabilizza. In altri casi, dopo aver pianto eccessivamente il bambino urla molto forte e poi sviene, sempre per qualche secondo per poi tornare a respirare e alla normalità.
Tutto torna regolare, esclusa la sanità mentale di un genitore che assiste a una scena simile, soprattutto durante le prime volte.
Inizialmente si può pensare che questi spasmi affettivi possono essere causati da patologie come epilessia o disturbi simili. Invece una volta diagnosticati, dopo un confronto e una visita con un pediatra, scoprirete che sono due cose ben diverse e facilmente distinguibili.
Ci sono tre cose quando accadono gli spasmi affettivi:
- soffiare forte sul viso del bambini
- battere forte le mani vicino alle orecchie
- spruzzare dell’acqua sul viso
Queste possono essere strategie che posso far interrompere l’apnea ed evitare lo svenimento. Per esperienza la cosa migliore da fare è cercare di mantenere la calma e confortare vostro figlio.
Una volta passata la crisi e tutto torna alla normalità, tenete a mente che gli spasmi affettivi non sono pericolosi, non provocano danni al cervello, e passano con il passare degli anni.
È inoltre importante evitate di enfatizzare la situazione con parenti e amici in presenza del bambino. Quest’ultimo potrebbe sentirsi importante per quello che ha fatto e quindi tendere a ripeterlo.
Ed è importante, in caso che lo spasmo si sia verificato per un capriccio, non assecondarlo una volta passata la crisi, perché potrebbe pensare che il modo per ottenere ciò che vuole sia quello.
Nel complesso posso dirvi che come tutto ci si abitua, i primi sono i più difficili da gestire. Poi si diventa più coscienti, anche se da genitori è normale spaventarsi sempre.
Ricordo anche la prima volta che mio figlio ne ha avuto uno. Ero in casa da sola con i due bimbi e ho suonato al campanello dei vicini che forse ero più cianotica e sconvolta io di lui.
Poi mi sono informata sugli spasmi affettivi e adesso gestisco la situazione con più serenità, anche se è normale che quando un figlio “soffre” un genitore soffre con lui.
SONO SILVIA MAMMA DELLA FAMIGLIA PELUCHE
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