NFT, i rischi del marketing multilivello (MLM)
Un’altra discussa pratica di vendita è quella del marketing multilivello (MLM) entro certi limiti legali, in Italia a differenza degli schemi Ponzi o delle catene di Sant’Antonio, ma spesso assimilata e sconfinante negli schemi Ponzi.
Consiste in un sistema di distribuzione in cui un’azienda non si limita a vendere i propri prodotti ai clienti, ma li incoraggia a vendere a loro volta i prodotti in cambio di guadagni.
Si costruisce così una catena in cui una parte consistente dei profitti si sposta verso l’alto, mentre le maggiori pressioni insistono sulla base.
Può succedere anche nel mondo degli NFT, come per esempio nel caso di quei collezionabili particolari denominati PFP NFT. PFP è l’acronimo di Photo for Profile, ossia di immagine del profilo, e di recente diverse immagini di questo tipo, ossia veri e propri avatar hanno assorbito una parte importante del mercato degli NFT, come nel caso delle serie chiamate CryptoPunks, Bored Ape Yacht Club.
Il successo di questi profili ha generato un forte mercato che si è nutrito, come spesso accade, del prestigio collegato a certi NFT di successo o della paura di essere tagliati fuori da una tendenza (FOMO).
Il tutto ha innescato meccanismi assimilabili anche al marketing multilivello nella compravendita di questi NFT. Ogni volta che nasce una moda e si diffonde, sorge il pericolo di meccanismi di marketing multilivello, di schemi piramidali, di speculazioni e di truffe. Anche il mondo degli NFT corre ovviamente questi pericoli con lo stesso passo della innovazione.