Natale – un giorno che non ti aspetti
Sto pensando ai conoscenti che telefonano una volta l’anno, in genere per Natale, ti chiedono come stai per un solo scopo: raccontarti le loro disgrazie degli ultimi 365 giorni. Una la racconto io: ho investito una scala in alluminio di traverso persa da un furgone in autostrada a 140 l’ora mentre stavo sorpassando un TIR.
Due pneumatici squarciati, nient’altro. Ah, no! Non è stata una disgrazia, ma un regalo. Sentitevi tutti abbracciati, perché stavolta ho davvero temuto di non rivedervi più.
Dicasi shock, grave compromissione di coscienza e altre facoltà mentali a seguito stimolazione psicologica o stress molto intensi. Non si spiegherebbero altrimenti i tentativi inconsapevoli di autodistruzione da parte della signora francese coinvolta con me e altri quattro veicoli in una complicazione autostradale a fine tunnel raggiunta la piazzola d’emergenza.
Signora francese, da ora in poi Sf, mi picchia nel vetro lato guida mentre avviso il 112. Esco dalla parte opposta e urlo in Francese di restare a destra del veicolo e indossare il gilet giallo. Non mi capisce e ripeto la frase più lentamente indicando il mio, ma niente. Interviene la Stradale e inonda i due gentili agenti con domande e spiegazioni non richieste.
Problema: Sf urla solo in Francese, i due parlano solo Italiano, In mezzo, io che oltre al mio firmo anche come interprete. In breve:
Sf: “Imperia è dotata di almeno un 3 stelle decente?” Annuisco: ne sono certa.
Agenti: “Signora ha una ruota di scorta?”
Sf: “Sotto i bagagli ma qui non la cambio.”
Agenti, rivolti a me: “Lei?”
Io: “Anche, ma me ne servirebbero due…” e così ho risolto.
Agenti: “Dovete firmare per il rilascio del veicolo.”
Sf: “Non firmo.”
Spiego: gli agenti non sequestrano il veicolo e ce lo rendono, però dobbiamo firmare.
Non so in Francia, presumo come in tutta Europa, ma dopo due ore di freddo e urla intimo urlando: “Firmi, e basta!” Ecccheccavolo…
Sf: “Mi cambiano il ‘Pneu’ e torno a casa.”
Io: “C’è olio, sotto al suo ‘Pneu’…”
Sf: “Che mi cambino il mio ‘Pneu’, pulisco, e riparto. Ho firmato.”
Desisto: “Peut être.” le offro un Pocket Coffee e smette di urlare per un minuto circa.
Sf: “Mon dieu, ho dimenticato di mettere il triangolo!” Esclama urlando. La trattengo urlando che sta arrivando il carro attrezzi, e la Stradale ha già provveduto due ore fa.
Salita sul carro ricorda di avere lasciato la mascherina in macchina, smonto per farla scendere e indossatala intima all’autista di fare altrettanto. Le risponde in Italiano che se vuole può raggiungere l’uscita a piedi. Deve aver capito e tace, finalmente.
Al casello passo con Telepass, Sf si rifiuta di consegnare il biglietto e pagare. Altra discussione di 15 minuti davanti alla sbarra fra urla telefoniche francesi e porchemaddonne. Ho ancora un paio di Pocket Coffee, Sf capisce che non dovrà anticipare altro, e i due fanno pace. Strano, in genere non urlo…