Melody road, la strada in chiave musicale
Quanti di voi cantano in macchina, qualsiasi sia la destinazione, breve o lunga, preoccupandosi solo di fare al meglio il proprio concerto?
Ciao, sono Flaxsa, e oggi ti porterò con me in una nuova esperienza musicale.
Inizio raccontandovi come sono arrivata a parlarvi di questo.
La musica mi accompagna in ogni parte della mia giornata, compresi i miei viaggi in macchina, di andata e di ritorno dalle mie serate. Amo cantare, tutta sola nella notte, dove le luci dei lampioni e qualche tassista mi fanno da spettatori, fino al mio rientro a casa.
Per questo mi sono imbattuta nella ricerca di un qualcosa che accompagnasse i vari viaggiatori nei loro percorsi, trovando così un’attrazione, se così possiamo definirla, spettacolare.
Le “Melody road”.
Che cosa sono? Dove si trovano? E perché sono state inventate?
Seguimi…
L’idea
Conosciamo tutti quel cerchio rosso con un grande numero al centro, su uno sfondo bianco. Il limitatore di velocità.
Ecco questo è il nostro primo “segnale” che da avvio a questa spettacolare invenzione.
Diversi paesi, hanno adottato questa divertente modalità, per permettere ai viaggiatori di rispettare il limite di velocità.
L’idea consiste nel realizzare tratti di strada, dove lo sfregamento del pneumatico sull’asfalto, genera una melodia. Come è possibile questo?
La caratteristica sta nel fatto che l’asfalto abbia delle scanalature in acciaio di varie distanze:
- le scanalature con più spazio generano suoni acuti più bassi
- le scanalature più ravvicinate generano suoni acuti più alti
Pochi paesi ad oggi adottano questa modalità
- Danimarca
- Corea del sud
- Stati Uniti
- Ungheria
- Giappone
Vediamo le caratteristiche di due di questi in particolare.
Giappone
Nel 2007 il Giappone ha realizzato la prima “melody road”.
L’idea viene realizzata grazie “alla Hokkaido Industrial Research” in seguito alla proposta del Sg. Shizuo Shinada.
Quest’ultimo era un autista, il quale dopo aver accidentalmente raschiato lo asfalto con i cingoli della sua ruspa, si accorse che i solchi che aveva lasciato, producevano un suono al passaggio degli pneumatici.
Ora in Giappone, in prossimità di diverse strade, ad esempio al di sotto del monte Fuji, troviamo delle segnaletiche simpatiche e colorate, sia da terra, che cartelli stradali, che indicano l’inizio del tratto musicale.
Il limite da rispettare si aggira intorno ai 40-50-60 km/h per circa 250 metri.
Lungo questi tratti è possibile ascoltare diverse melodie, tra cui la ballata: “Miagete goran yoru no hoshi wo” di Kyu Sakamoto.
Ungheria
Un altro paese noto per la sua “ melody road” è proprio l’Ungheria.
L’autostrada nota è proprio la A67, nel tratto tra Mare Szent Miklos e Mernye, dove viene ascoltato il brano 67- es della band ungherese “Republic”
La velocità consentita in questo tratto è di 80km/h per una lunghezza di oltre 2 chilometri.
Naturalmente per permettere di ascoltare queste melodie nel modo corretto e secondo quello che è il loro vero suono, è necessario rallentare e trovarsi al di sotto di quel determinato numero, così da non sentire il suono distorto.
Qui si costruisce la logica di queste strade.
Qualche articolo fa abbiamo parlato della nascita del vinile e di come questo riproduce quel fantastico suono analogico.
Se facciamo attenzione, possiamo considerare queste “melody road” un’analogia al nostro vinile.
Le ruote delle nostre macchine rappresentano la puntina che scorre lungo i solchi del vinile; mentre i solchi della strada, realizzati, come abbiamo detto in precedenza, con delle scanalature in acciaio, raffigurano analogamente i solchi del vinile.
Quante analogie possiamo ancora trovare tra la musica e il mondo a portata dell’uomo?
Flaxsa