Mondo Mamma

Lo sviluppo del gusto passa dallo svezzamento?

Rieccoci dopo una pausa di qualche settimana per tornare a parlare dei nostri amati bimbi! Nei precedenti articoli avevamo analizzato i vari sensi soffermandoci su come questi si sviluppino sin dall’inizio. Siamo arrivati al gusto.

Sicuramente il mio preferito, quello che da grandi mettiamo in pratica più spesso… chi di noi non si sente soddisfatto dopo aver mangiato proprio ciò che desiderava?!

La domanda che mi sono posta è come i bimbi si approccino a questo senso attraverso lo svezzamento. I primi alimenti che proponiamo, diciamoci la verità, sono tutto fuorché gustosi.

Lo svezzamento è un viaggio lunghissimo e pieno di sfide, dove uno degli obiettivi principali, almeno per me, è sempre stato quello di far vivere la tavola ai bimbi come un momento di gioia e condivisione, passando proprio per il gusto .

Assaggiare, proporre, riproporre senza paura del rifiuto, far toccare i cibi, far sperimentare…. Sono tutte azioni alle quali ricorro per far sì che la mia bimba possa vivere questo momento con serenità. Nonostante ciò… che paura a volte! Lasciarla libera di fare specialmente in questo “campo” non sempre mi è stato facile.
Ma la soddisfazione nel vederla assaggiare qualcosa dopo mille tentativi perché cerco sempre di non forzare e farmi cenno che è buono resta per me forse una delle soddisfazioni più grandi.

Mi dà molta più gioia vederla mangiare, anche di meno, ma come si suol dire appunto, con GUSTO piuttosto che vederla divorare pappe senza sapore per automatismo.

Ovviamente ora che ha più di un anno sto riuscendo a farle mangiare cibi più simili ai nostri, prima è sicuramente più complicato se non si passa per l’autosvezzamento.

Ad essere sincera, non aver intrapreso quella strada credo sia stato un errore in quanto l’ho fatto semplicemente perché frenata dalla mia paura. Un domani dovessi avere un altro figlio, sicuramente cambierò strategie per quanto concerne la sperimentazione del gusto.

Un mio piccolo consiglio è quello di fargli vivere il momento del pranzo o della cena come un’esperienza, quasi come un gioco.. per far sì che non sentano la pressione del “dover mangiare/finire tutto” ma decidano loro tranquillamente cosa fare.

Si sporcheranno dalla testa ai piedi? Si.
Lanceranno cibo a terra per sperimentare? Si.
Giocheranno con l’acqua e proveranno travasi che finiranno tutti sui loro vestiti? Si.

Non per questo non impareranno a mangiare anzi, si stanno misurando.

È estremamente difficile ma lasciamoli provare e vedrete che la tavola alla fine, diventerà un bel momento di gioia senza nessun tipo di forzatura, ed il gusto ringrazierà!
Nessuno di noi impara senza sbagliare prima.

Un abbraccio e al prossimo articolo,
Michela

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MichelaIzzo

29 anni, Romana DOC adottata dal Molise. Mamma di Ottavia. Dottoressa in Lingue. Nei miei articoli cerco di sciogliere dubbi sulla maternità, dagli aspetti più pratici a quelli più introspettivi attraverso la mia esperienza personale.