L’importanza dei “like” nell’era dei social
Siamo nel pieno dell’era dei social media. Gli stessi hanno completamente rivoluzionato la nostra vita, da permettere la connessione con persone in tutto il mondo, la condivisione delle proprie esperienze, la scoperta di nuove idee.
I social sono entrati a far parte talmente di noi stessi, da influenzare pesantemente la nostra esistenza. La presenza ubiquitaria dei social media e delle piattaforme digitali ha reso possibile, per ognuno di noi, creare una vera e propria doppia vita, ognuna con le proprie caratteristiche e sfumature. Per questo, possiamo benissimo dire di avere una vita reale ed una vita virtuale.
La vita reale è quella che viviamo offline, quella di tutti i giorni, insomma. È caratterizzata da interazioni face to face, da momenti che ci fanno vivere emozioni sincere. La stessa alla quale doniamo un solido senso di concretezza. È il mondo in cui incontriamo amici, familiari e colleghi, dove ci poniamo degli obiettivi (lavorativi e personali), affrontiamo le sfide quotidiane che ci vengono presentate e ci relazioniamo con l’ambiente fisico. Questa è la dimensione in cui le azioni hanno conseguenze dirette, dove siamo esposti a sentimenti ed emozioni reali e dove le esperienze sono tangibili. Tutto questo (e tanto altro!) influenzano la crescita di ognuno di noi, rafforzandone il carattere e contribuendo alla realizzazione personale.
Viceversa, il mondo virtuale è uno spazio in cui possiamo creare una rappresentazione idealizzata di noi stessi. Possiamo crearci quel personaggio di cui abbiamo bisogno per affrontare la società, quella maschera utile per evitare situazioni sgradevoli e che non tutalano la sensibilità di nessuno. Qui, possiamo selezionare le immagini più lusinghiere da condividere, scegliere con cura le parole per creare una narrazione che vogliamo far percepire agli altri. È il luogo in cui possiamo curare la nostra identità digitale, mettendo in mostra solo i momenti migliori della nostra vita. Tuttavia, questa rappresentazione virtuale, spesso, non rispecchia la realtà. Per non dire, SEMPRE!
Non posso non dire, però, che la divergenza tra queste due dimensioni può avere profonde implicazioni sulla nostra salute mentale e sul nostro senso di identità. Il desiderio di presentare una versione idealizzata di noi stessi online può portare ad una pressione costante per sembrare perfetti, felici e di successo, anche quando nella vita reale stiamo affrontando delle sfide e delle difficoltà. Discrepanza che può generare, inevitabilmente, ansia, depressione ed un senso di inadeguatezza.
A mio avviso l’aspetto ancora più critico da considerare è uno: la sicurezza personale.
Nell’era digitale in cui viviamo, infatti, la sicurezza personale ha assunto un nuovo significato ed una nuova dimensione, spostando il suo focus da minacce fisiche a pericoli virtuali e psicologici. Uno dei modi più evidenti in cui la sicurezza personale è stata influenzata dalla tecnologia moderna è attraverso l’ossessione per i “like” e l’immagine esteriore sui social media. Questa tendenza ha portato ad una fragilità crescente, mettendo seriamente a repentaglio la salute mentale ed il benessere di molte persone.
Come già detto, i social media sono diventati un aspetto essenziale della vita quotidiana. Offrono la possibilità di condividere momenti, esperienze ed opinioni con un vasto pubblico online. Caratteristica facilmente dimostrabile, tra l’altro!
È sotto gli occhi di tutti, infatti, che chiunque, oggi, abbia bisogno di condividere qualcosa con il “suo” pubblico social. Il primo giorno di scuola dei propri figli, la prima partita a calcetto, il primo sacramento, la prima cacca nel vasino, sino al piatto preparato a pranzo, l’abbigliamento per un’occasione speciale. Tutto, ma proprio tutto, può essere un modo per diventare “protagonista” anche se per poche ore!
Questa piattaforma di esibizione personale ha avuto un impatto significativo sulla sicurezza personale, spingendo le persone a cercare costantemente l’approvazione e la validazione attraverso i “like” e i commenti.
Il problema principale, qui, è che questa ricerca ossessiva di approvazione può influenzare negativamente il nostro senso di autostima e di sicurezza personale. Le persone diventano vulnerabili ai commenti negativi ed alle critiche, spesso mettendo in dubbio il loro valore come individui. Quando il nostro senso di autostima è così fortemente legato alla quantità di “like” che riceviamo, la nostra sicurezza personale diventa incredibilmente fragile.
Questo particolare aspetto è quello che noto nelle mie amiche donne, continuamente vittime di commenti, critiche, polemiche, la maggior parte delle volte inutili, da parte di gente frustrata ed insoddisfatta. Gente il cui unico obiettivo è splendere, spegnendo la luce negli altri!
Questo fenomeno, se così lo possiamo chiamare, è dettato da un altro aspetto critico che bisogna considerare: cioè la distinzione tra l’immagine esteriore proiettata sui social media e la reale sicurezza personale. Spesso, infatti, le persone sono inclini a creare un’immagine idealizzata di sè stesse online, presentando, agli occhi di chi le segue, una vita perfetta e senza problemi. Questo tipo di proiezione dell’immagine può essere, però, pericoloso perché può portare ad un divario tra la percezione che gli altri hanno di noi e la realtà.
Quando ci concentriamo troppo sull’immagine esteriore, infatti, rischiamo di trascurare il nostro benessere mentale e le questioni personali che possono influenzare la nostra sicurezza. Nascondere i problemi dietro una maschera di perfezione può portare solo ad un senso di solitudine e di isolamento, poiché le persone potrebbero sentirsi incapaci di condividere le loro vere sfide con gli altri.
È un po’ come se avessimo la responsabilità di diffondere messaggi giusti. Anzi, toglierei quel “un pò”! Secondo me, chi ha deciso, consapevolmente, di iscriversi sui social, inevitabilmente ha un dovere civico, quel senso di responsabilità nel mostrare ciò che di veritiero ci pone la vita. Va bene creare un personaggio, ma costruire una vita fatta solo di successi, cose belle e positive, quando magari non è vero, è solo pura menzogna!
Ed è proprio per questo che dovremmo lavorare sulla nostra sicurezza personale. Proprio per non creare una vita, fatta solo di esteriorità ed immagine.
Per rafforzare la sicurezza personale, è essenziale adottare alcuni consigli:
- autoconsapevolezza: è fondamentale prendere consapevolezza del proprio valore come individuo, al di là dei “like” sui social media. Concentrarsi su interessi personali, obiettivi di crescita e relazioni reali può contribuire a rafforzare la sicurezza personale;
- limitare il tempo online: imporre limiti al tempo passato sui social media può ridurre la dipendenza da “like”. Consentirebbe di trascorrere più tempo in attività significative nella vita reale;
- sostenere l’autenticità: sostenere ed incoraggiare l’autenticità online può contribuire a creare una cultura più positiva sui social media. Condividere sfide personali può ispirare altri a farlo, riducendo la pressione per l’immagine perfetta;
- cercare supporto: non esitate a cercare supporto da amici, familiari o professionisti, come psicologi e psicoterapeuti, qualora si dovessero riscontrare problemi di autostima o ansia legati ai social media.
Ho i social media anche io. Da tanti anni.
Per tanto, troppo tempo, ho sbagliato anche io nell’uso degli stessi, condividendo degli aspetti della mia vita che hanno suscitato molto poco interesse.
Ammetto che la mia generazione si è ritrovata a dover usare un nuovo strumento, senza conoscerne il reale utilizzo. E, questo, è uno degli aspetti che ancora oggi noto in diverse persone.
Ho deciso, da qualche tempo, di usare i social media per diffondere dei messaggi che io ritengo giusti. Dei percorsi di vita che ho fatto, magari a piedi nudi, con l’asfalto bollente o bagnato, metaforicamente parlando ovviamente, ma che hanno segnato la mia vita. Percorsi che sono stati utili per costruire la Laura che vorrei, per gestire le sue emozioni, per mostrare le sue fragilità. Sono percorsi duri, ma efficaci per essere protagonista della propria vita.
Ma non basta!
Vedo ancora tante persone che tendono a basare la propria autostima sui “like” ricevuti, sui vari “sei bellissima!” sotto ad una loro foto. Persone che attendono il complimento di un marito, di un compagno, di un familiare. Donne che aspettano che li stessi le guardino con gli occhi che vorrebbero avere addosso. Come se si avesse fame di stima che gli altri devono provare necessariamente nei nostri confronti, mischiata al bisogno continuo di affetto, di accettazione, di sostegno.
Ma non sarebbe più facile se quegli occhi fossero i nostri?
Non possiamo pretendere che gli altri possano guardarci come vorremmo, se per prima noi non ci guardiamo come dovremmo!
Precedentemente, ho dato dei consigli per innalzare la propria sicurezza personale. Ed uno può essere benissimo considerato l’inizio per la costruzione di noi stessi. Limitare il tempo sui social è un modo, infatti, per dedicarlo ad altre attività. Attività che ci piacciono e che ci aiutano nell’accettarci di più.
Come ho più volte detto, è fondamentale l’accettazione di sé stessi per essere degli adulti sani. E la limitazione dei social può essere un passo molto importante per il proprio benessere mentale e, perchè no, anche fisico. Questo perchè possiamo migliorare un corpo che non accettiamo più, ad esempio, frequentando una palestra o praticando uno sport.
Il segreto?
Sta tutto nel trovare un giusto equilibrio tra la nostra vita sui social e quella reale. Limitando un pochino di più la prima e favorendo un pochino di più la seconda, possiamo trovare quel benessere di cui abbiamo bisogno e curare la nostra salute mentale.
Siamo al cinema e stanno trasmettendo la nostra vita.
Noi siamo lì, a guardare. Attentamente e senza giudizio.
Ora vi chiedo.
Siete davvero convinti che non vorreste cambiare proprio nulla?