Psicologia

Le coppie smarrite, chi sono e come si comportano?

Capita a molte coppie consolidate: tra di loro solo comunicazioni “utili”, con gli amici si riaccendono. Succede quando dai l’altro per scontato. Non è sdoppiamento della personalità, tuttavia è impressionante vedere come alcuni, dopo un certo tempo dall’inizio di una relazione sentimentale con matrimonio o convivenza, assumano atteggiamenti molto diversi a seconda che si trovino da soli con il partner. 

Così differenti che un osservatore esterno sarebbe portato a credere che si tratti di due persone diverse. Due sono gli assetti di base, che si alternano e impregnano di sè l’intera persona e il suo comportamento: l’aspetto serio e allegro. Un’ironia che utilizzo non certo per prendere in giro, ma per evidenziare come i due assetti producano “due personaggi”. Il serioso e l’allegrone, che, in realtà, non esprimono la vera natura della persona, ma delle maschere per affrontare le sue diverse realtà. 

Questa “sdoppiamento” della personalità, lungi dall’essere qualcosa di patologico, è comunque espressione di disagio e di difficoltà che possono riguardare solo un partner. Proviamo ad immaginare i due che, in casa, non ridono e raramente sorridono. Si limitano a parlare dell’essenziale, fanno il resoconto della giornata, guardando la televisione insieme o ognuno il proprio smartphone. 

Immaginiamoli ora mentre fanno la spesa, mentre sono in auto, mentre fanno un week-end da soli nella casa di villeggiatura. Ebbene tutto viene fatto e vissuto senza il minimo senso dell’umorismo, senza battute scherzose, senza vitalità espressiva. Poi però, ecco che al supermercato incontrano un amico e all’improvviso accade la trasformazione nella modalità allegra. Battute brillanti, sorrisi e risate a iosa, doppi sensi ammiccanti, rivitalizzazione dello sguardo e dei movimenti. 

È qualcosa di così marcato che, da allegri, diventano degli allegroni, perché esagerano. Chi gli passa accanto e li vede sente quasi lo schiamazzo, il non trattenersi, sembra una festa. E forse, in effetti, lo è: i due non vedevano l’ora di uscire dalla modalità seria, attiva quando sono da soli insieme. Basta questo inaspettato e fugace incontro per recuperare tutto lo humour, la leggerezza e lo spirito di cui sarebbero capaci, ma che, in coppia, non riescono più ad attivare. 

Tanto che, mentre “schiamazzano”, anche tra loro due l’energia fluisce di più: si prendono benevolmente in giro, ridono delle rispettive battute, si guardano contenti. Poi l’amico li saluta, riprendono a fare la spesa e tutto torna come prima. Eccoli in auto mentre tornano a casa, con pochi scambi di parole funzionali. Proviamo ad immaginare cosa avverrà il sabato sera, quando andranno a cena con gli amici. I due “seri” diventeranno degli esagitati e tutti penseranno: “che coppia fantastica, chissà quanto rideranno insieme quei due, chissà che grande intesa avranno”. 

Qual’ è dunque il problema di questa coppia? Non hanno più niente da dirsi? Certo, può essere, ma in molti casi non è così. Non è il sentimento a mancare, ma lo spirito, che è rimasto sepolto sotto strati di senso del dovere, di responsabilità, di vita funzionale. All’inizio anche loro ridevano, senza bisogno di attivazioni esterne, ma poi la routine di ogni giorno ha spento lo spirito di coppia. Ma perché la routine abbia agito in modo così potente ci dev’essere stato qualcos’altro, qualcosa che è riconoscibile nella seriosità. Cioè nel fatto che i due, una volta che la coppia si è stabilizzata e ha iniziato ad affrontare il quotidiano, hanno indossato la maschera delle “persone serie”, gli adulti. 

Come se, facendo una vita adulta e non da ragazzi, non si potesse ridere ed essere leggeri. E questa seriosità ha inibito la spontaneità, i guizzi, la poesia, lo spirito di coppia. La stabilità è diventata staticità, l’anima non gioisce più. Eppure, appena c’è qualcun altro presente, ecco l’anima che ritorna fuori, con la smania di gioire. Ma se basta così poco per riattivare l’anima di ognuno è quella di coppia, bisogna vincere il blocco comunicativo che si è creato a forza di essere seriosi e funzionali. 

Bisogna ricordarsi che non siamo solo quelle creature depotenziate “che fanno cose”. Ricordiamo che non è vero che ormai conosciamo il partner e che lui conosce noi: anzi la conoscenza reciproca si è fermata quando è iniziata la seriosità . C’è ancora tantissimo da conoscere, e il personaggio allegrone che salta fuori in compagnia non è che la tenera espressione di un bisogno, di tornare ad essere se stessi, sia da soli sia con la persona che si ama.