Misteri

Le 10 superstizioni più conosciute e “temute” di origine popolare

Quante volte ci è capitato di non dare retta a superstizioni di origine popolare che poi però si sono rivelate “vere”?

Vediamo insieme quali sono le 10 più conosciute e “temute”:

Mettere il cappello sul letto

Appoggiare un cappello sul letto di una casa è segno di cattiva sorte per chi lo occupa. Una volta, infatti, quando venivano chiamati un medico o un prete perché qualcuno era malato gravemente o in punto di morte, per la fretta il cappello era abbandonava ai piedi del letto. Richiamando alla mente delle famiglie solo brutti pensieri. Che sono arrivati fino a noi.

Passare sotto a una scala aperta

La scala è un simbolo che risale addirittura agli Egizi. In alcune tombe sono state ritrovate delle piccole scale a nove pioli, che simboleggiavano gli dei. Insieme a Osiride, dio dell’oltretomba, indicavano la chiusura del ciclo vitale di un uomo. Le scale ritornano anche nella forma di ziggurat e piramidi. Ma come si è arrivati allora a questa superstizione? Una scala aperta appoggiata a una parete forma un triangolo, simbolo della Trinità. Passarci sotto significa non portare rispetto, avvicinandosi così a Satana. Un rimedio, parziale, potrebbe essere incrociare le dita e le braccia mentre la si attraversa.

Passare la scopa sui piedi di una donna single

Quante volte le nostre mamme, durante le pulizie di casa, hanno detto questa frase: «Alza i piedi che sto passando la scopa, se no non ti sposi più». Per le ragazze in cerca di marito, infatti, porta male se qualcuno si avvicina ai piedi con una scopa. Una volta, una donna che si toccava inavvertitamente i piedi con la scopa, non veniva considerata brava nelle faccende domestiche e, di conseguenza, una futura moglie poco raccomandabile. 

Il sale caduto sul tavolo

Anticamente il sale era preziosissimo (da questa parola deriva il termine “salario”, per esempio) e farne cadere solo dei granelli significava perdere soldi. Da qui il legame con la presunta sfortuna. Per cercare di non attirarla, basta raccogliere subito ciò che è caduto e tirarsi tre manciate dietro le spalle, meglio se è quella sinistra. Così un pizzico di “sfortuna” arriverà solo a chi dovrà poi pulire il pavimento.

L’olio caduto sul tavolo

Rimaniamo in cucina per quest’altra superstizione. Se inavvertitamente cade l’oliera sul tavolo o sul pavimento, secondo alcune credenze popolari la famiglia avrebbe una sfortuna perenne. Altre si fermano “solo” a sette anni di sventure. L’origine è simile a quella del sale, perché anche l’olio una volta era un bene preziosissimo, a disposizione di pochi, perciò sprecarne delle gocce veniva considerato un gesto poco conveniente. Il rimedio anti iella? Versarci sopra del sale.

Non mangiare le lenticchie a capodanno

Nel menù del 31 dicembre non possono mancare, per evitare di iniziare l’anno con una buona dose di sfortuna. Sono le lenticchie, cucinate in modi differenti a seconda della regione o della città in cui ci troviamo, ma sempre presenti. La tradizione vuole che tante siano le lenticchie, tanti saranno i soldi che ci arriveranno in tasca nel nuovo anno. La storia sarebbe nata in epoca romana, quando venivano regalate borse piene di lenticchie, proprio come buon auspicio per l’inizio dell’anno. La loro forma ricorda infatti quella delle monete.

Non guardarsi negli occhi durante un brindisi

Siamo sempre nella serata più lunga dell’anno, quella di San Silvestro. Scocca la mezzanotte e scatta il brindisi: attenzione, perché anche qui si nasconde una superstizione, per cui non guardarsi negli occhi durante il cin-cin porterebbe sfortuna. In realtà, la leggenda narra che durante il Medioevo si usasse guardarsi sempre negli occhi per cercare di evitare che i commensali versassero del veleno nelle bevande.

Il gatto nero che attraversa la strada

In Italia, Stati Uniti e Spagna vedere un gatto nero che attraversa la strada è segno di sventura. Nel Medioevo, infatti, di notte i cavalli venivano spaventati dagli occhi gialli dei gatti e da lì è partita la leggenda che li accomunava al demonio. Sempre in quel periodo diversi Papi chiesero di bruciarli per la loro presunta vicinanza al maligno. In alcuni Paesi, al contrario, vedere o possedere un gatto nero è un buon segno: in Giappone, Inghilterra e Scozia, indica prosperità. 

Aprire un ombrello in casa

Sono due le origini di questa superstizione. La prima arriva dall’antica Roma, dove gli ombrelli servivano per ripararsi da pioggia e sole. Chi apriva un ombrello in casa non portava rispetto al dio Sole, portando sventura sulla propria famiglia. Spostandoci ai giorni nostri, gli ombrelli spesso venivano usati per tappare i buchi nelle case di persone povere e di conseguenza, aprirli significherebbe andare incontro a una buona dose di sfortune finanziarie. 

Rompere uno specchio

È una delle superstizioni più diffuse. Se facciamo cadere uno specchio, rompendolo, sono sette anni di sfortuna che si abbattono sulla casa. Mentre se si crepa da solo, invece, il proprietario potrebbe perdere un caro amico. Invece se lo specchio rotto si trova vicino al ritratto di una persona viva, infine, questa potrebbe morire. Una curiosità: la credenza popolare è tutt’ora molto sentita soprattutto tra gli attori teatrali, che non portano mai sul palco uno specchio vero, per evitare che si rompa.

E voi quali tra queste superstizioni conoscevate?

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Al prossimo articolo, un bacio, Miriana.

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