La tavola degli otto di Raffaella Iannece Bonora
Sono fiera di ospitare nel mio salottino di scrittura lei, Raffaella Iannece Bonora.
Presentarci il tuo libro e la trama
L’umanità è agli sgoccioli, sorda e cieca ad ogni appello sta correndo dritta verso la sua inesorabile fine. Otto arcane divinità si danno appuntamento intorno ad un tavolo per decidere i destini del mondo. Otto umani, diversi fra loro come il giorno dalla notte, ci mostreranno la loro vita, i loro dubbi, le loro paure. Otto volte il destino ci dimostrerà che tutto può succedere.
Il tema?
Si tratta di otto racconti che si muovono autonomamente ma con un fil rouge che li unisce: i sabbat celtici. Ogni racconto si ispira, per i valori che contiene al suo interno e per le caratteristiche del protagonista, ad un sabbat diverso, da yule a Samhain. Ogni racconto, poi, è un esperimento perchè appartengono a generi diversi, dal romance al fantasy, dallo storico al fantascientifico.
Da che cosa sei stata ispirata nello scrivere un libro ?
Scrivo sin da quando ho ricordi. È stata sempre la mia passione principale, ma fino ad alcuni anni fa non avevo mai pensato di pubblicare nulla. Questo perchè non mi sentivo ancora pronta, la mia scrittura non mi soddisfaceva, non credevo di avere il giusto talento o la giusta maturità.
Poi, nel 2018, a 28 anni, feci dei sogni strani, iniziai a metterli su carta pensando a come usarli per un futuro romanzo. Ne scrissi uno per intero, lo lessi a degli amici e piacque così tanto in forma di racconto che decisi di non snaturarlo trasformandolo in qualcosa di più lungo.
Da lì, come perle infilate in un collier, nacquero anche le altre sette storie e, man mano che le scrivevo, pensavo a quali valori avesse ogni racconto e a come unirli fra loro.
Leggendo, mi capitò davanti agli occhi la storia dei sabbat celtici, ne rimasi così affascinata da decidere di dedicare a loro i miei racconti. Molti mi chiedono poi come mai io sia partita dalla pubblicazione di una raccolta e non di un romanzo. La risposta è piu facile di quel che si pensa. Sono una lettrice onnivora, mi piace sperimentare con generi diversi e, con la mia prima opera, volevo mettere alla prova me stessa e i miei lettori.
Volevo capire per quale genere fossi più portata e quale piacesse di più ai lettori, volevo divertirmi e sperimentare. Non è stato facile, ogni racconto alle spalle ha le ricerche di un romanzo. Ho dovto studiare la vita delle popolazioni Amish o la società della Milano degli anni Cinquanta e, in aggiunta, la ruota dell’anno celtica ma, ancora oggi, per me La Tavola degli Otto resta il viaggio più bello mai fatto.
Ma ora vorrei passare con il presentarti, chi è Raffaella?
Raffaella Iannece Bonora, giornalista, dott.ssa in Linguistica Moderna, ha pubblicato cinque libri con casa editrice e in self: “La Tavola degli Otto” prima edizione 2019, “Io mi battezzo…Rebecca” 2020, “C’era una volta… dalle fiabe a Netflix” 2021, “A tavola con Rebecca” 2022 e “Le avventure di Bea – alla scoperta di Algar” 2023.
Raffaella lavora nel mondo del giornalismo come addetto stampa, nel mondo dell’editoria come ghostwriter, editor e correttore di bozze. Insegna lettere e nel tempo libero adora leggere, meditare, ascoltare musica e prendersi cura di gattini randagi.
Hai mai avuto il blocco dello scrittore?
Ho avuto spesso il blocco dello scrittore, un po’ lo sto vivendo anche in questo periodo. Mi capita soprattutto quando lavoro molto, dedicandomi alle opere di altre persone come ghostwriter perdo quella scintilla necessaria per le mie e vivo la famosa crisi da foglio bianco.
Cosa faccio? Nulla. Aspetto che passi. Magari mi prendo un periodo sabatico da lavoro se posso, rileggo le mie opere fino al punto in cui mi sono bloccata, leggo qualcosa di bello che possa ispirarmi e cerco di divertirmi, di uscire, di andare al mare che è la mia fonte energetica principale.
Le crisi esistono, non dobbiamo lasciarci intimorire ma solo attendere i nomenti propizi. Il consiglio che do ai giovani scrittori è di non lanciarsi nel mondo dell’editoria senza paracadute.
È un mondo difficile e spietato, entrateci ben equipaggiati. Cosa significa? Che, come in tutti gli altri mestieri, non si improvvisa. Per essere scrittori non basta avere un’idea che a noi sembra vincente (e non è detto che lo sia davvero), bisogna leggere tanto, leggere di tutto ma dedicare una fetta del proprio tempo a scrittori di spessore e ai classici (dobbiamo imparare dai migliori), studiare ed esercitarci.
Non pretendere di pubblicare il primo racconto scritto ma scriverne migliaia e, solo alla fine, estrapolarne i migliori. Quando si va in palestra non ci si aspetta di avere un fisico perfetto dopo una settimana di allenamento, la scrittura non è dissimile da questo.
Hai un modo di dire?
Non ho un mio modo di dire, cioè inventato da me ma ho fatto mio un celebre motto latino: Per aspera ad astra. Letteralmente, significa che per arrivare alle stelle bisogna affrontare tante asperità e io sono d’accordo.
Non esiste un modo semplice per raggiungere un obiettivo e, se esiste, forse l’obiettivo non conta così tanto. Forse non è il nostro vero obiettivo o forse si tratta di un successo effimero. La storia di questo motto si perde nelle pieghe del tempo, per alcuni fu usato per la prima volta da Seneca ma altri sostengono venisse adoperato ben prima dai greci. Personalmente, ancora oggi quando lo utilizzo mi sento pervasa dall’energia millenaria che queste parole si portano dietro.
Sei una bellissima persona e sono fiera di averti intervistata quest’oggi. Mi spiace che purtroppo siamo arrivate alla fine, ti chiedo l’ultima cosa hai progetti futuri?
Per il futuro, sto lavorando con una amica ad un romance, per ora sto editando la sua storia che potete trovare su wattpad “segni d’amore” ed è, per me, un lavoro davvero stimolante. Continuo a lavorare come ghostwriter ma nel cassetto ho un romanzo distopico/fantascientifico che attende il momento propizio per essere presentato al pubblico. Del resto alcuni libri sono come il vino, migliorano invecchiando.
Rimanete sintonizzati perchè Raffaella sarà nostra ospite nel 2024 presso il salotto letterario che conduco assieme a Yuri Baldacci.
Per chi non ci conosce vi invitiamo su twitch, basta cercare The Digital Moon e ci trovate ogni venerdì dalle 20 alle 21 ogni volta con ospite diverso.
Maria Cantarutti