Benessere & Moda

La moda ha un alter ego?

  • La moda e le tendenze creano un’altra personalità?
  • Esiste davvero la sindrome dell’impostore?

Da piccoli, tanti di noi giocavano ad essere una principessa, un cartone animato o addirittura un super eroe. Senza sentirci troppo fuori posto, o pazzi, ma divertendoci un mondo, per poi tornare ad essere di nuovo noi stessi. Purtroppo, certe situazioni ci portano a trasformarci utilizzando i vestiti che più si adeguano a ciò che vogliamo rappresentare in quel momento.

Ad esempio, non vi è mai capitato di vestirvi seri per un colloquio di lavoro, convinti che la persona di fronte voi non si rendesse conto che non sapete nemmeno quello che state dicendo, e che state addirittura sentendo certi termini per la prima volta?

“Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente“  diceva Aristotele. “L’eccellenza non è un atto ma un’abitudine”. Ne emerge un quadro interessante, che conferma come l’abbigliamento influenza un po’ tutto il modo in cui ci relazioniamo all’esterno – dal tipo di approccio che usiamo con gli altri.

Questo si chiama “effetto alter ego”. Funziona come scudo per superare certi ostacoli, creando un’immagine che ci fa creare sicurezza, quasi fino a trasformarci nella Hannah Montana della situazione. Questa sicurezza comporta che le persone all’esterno ci trattino in maniera diversa. Però, possiamo perderci dentro questo personaggio?

La risposta é la seguente: esiste un tipo di persona che appena riesce a raggiungere certi traguardi con questo scudo protettore, tende a sentirsi in colpa. Cerca qualsiasi tipo di fattore esterno da sostenersi, e dare il merito. Tende a non sentirsi “brillante” o “sufficiente”. In più fallisce ogni volta che prova a mostrare la sua intelligenza. Pensa che é inutile provarci anche usando tutti le armi necessarie, tende a mettere in atto specifici comportamenti per evitare di essere “smascherato”. Questo prende il nome della sindrome dell’impostore.


foschiani

Mi chiamo Foschiani, sono una studentessa di moda, se sei qua a leggere vuol dire che abbiamo qualcosa in comune.