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La forza delle connessioni: Una storia di solidarietà

I Fratelli Grimm, Hans Christian Andersen e Collodi ci hanno regalato favole meravigliose, che però accolgono nella loro eterna saggezza un monito antico, con il quale rappresentare ai nostri bambini sin da piccoli le insidie con cui la Vita li sta aspettando. Jules Verne, Isaac Asimov e George Orwell ci hanno regalato storie fantastiche, futuristiche e avveniristiche per aprirci la mente e insegnarci a vedere al di là del presente, oltre lo scibile, proiettandoci in mondi non ancora nati con il coraggio pionieristico che solo menti superiori e generose possono immaginare.

Oggi è nata una favola inedita che sembra a lieto fine; invece, la sua fine la dobbiamo ancora scrivere e, in effetti, non sappiamo nemmeno quando sarà né quali parole usare, perché probabilmente ne dovremo coniare di nuove, esattamente come nuova è essa stessa.

Quindici anni fa, Chen Fengchun, imprenditore di Shenzhen, e Rodolfo Pio, gioielliere di Alassio, si conoscono in Cina per motivi professionali e iniziano una breve collaborazione che durerà circa un anno. Si sono incontrati una sola volta, dopodiché ciascuno ha continuato per la propria strada. Non ha funzionato, ma non è questo il punto. Il punto è che, un mese fa, dopo dieci anni di silenzio, Rodolfo riceve una e-mail dalla Cina:
“Ciao, Rudy, come stai? Ti ricordi di me? Ho visto cosa sta succedendo da voi. Cosa posso fare per te, amico mio?”

Rudy non capisce subito. Pensa a uno scherzo, uno dei tanti ai quali questo mondo bizzarro e tecnologicamente progredito ci ha abituati, ormai, e, preso da altre preoccupazioni, nemmeno risponde. Poi però si ricorda, cerca la e-mail, riconosce il mittente e gli scrive:
“Ciao, Chen. Noi stiamo bene, grazie, e voi? Non troviamo più mascherine.”

Non c’era bisogno di dilungarsi in parole di circostanza: fra uomini d’affari e imprenditori ci si intende. Il linguaggio è ridotto a pochi ed essenziali termini, che spiegano anche più del loro stesso significato, a dimostrazione che l’unione delle forze genera un risultato maggiore della somma delle stesse e, soprattutto, un processo che si autoalimenta.

La risposta dall’altra parte del mondo arriva un minuto dopo:
“Te le mando io, tranquillo. Fammi sapere esattamente dove.”

Sono arrivate ieri e, per non correre rischi né perdere tempo, Chen le ha spedite tramite corriere con consegna rapida a tariffa urgente, ovviamente a suo carico. Voleva andare sul sicuro e fare presto, soprattutto.

Cosa significa per qualcuno che hai visto una volta sola e che ti ha lasciato, sì, un buon ricordo, ma che sicuramente non fa parte della tua cerchia di amicizie e nemmeno più delle conoscenze? Sta a sei ore di fuso orario, a sud-est della Cina e a nord di Hong Kong e, soprattutto, perché?

Rudy non se lo domanda nemmeno. Si ricorda solo di quest’uomo cordiale, gentile ed educato con il quale aveva subito legato, sentendolo così simile, anche se totalmente diverso. “Peccato averlo perso all’epoca e, proprio per questo, incredibile che ora lui mi abbia ritrovato, e dopo tutto questo tempo”, pensa solo, e continua a occuparsi della sua azienda, delle persone intorno a lui, di chi ama.

Quale numero rappresenta il valore di ognuno di noi per un altro? Quale cifra rappresentiamo per un estraneo? Di quale casistica o statistica andrà a far parte il numero di mascherine che Chen di Shenzhen ha acquistato e mandato a Rudy di Alassio con modalità urgente e a proprie spese?

Dieci, venti? No, perché nessuno è un’isola, come recita uno slogan ormai famoso. Tuttavia, è solo l’uomo, lo stesso che lo ha inventato, a mettere un confine immaginario, ciò non di meno micidiale e devastante, al nulla: duecento, il numero massimo consentito dalle autorità cinesi. Allora casistiche e statistiche saltano, e tante ne sono arrivate solo perché Chen non ha potuto inviarne di più, suddivise in confezioni sigillate da cinque, che Rudy ha “girato” ai militi della locale Croce Bianca.

La fine sarà lieta, di questo siamo certi, anche perché non siamo soli. Le parole giuste, però, inventiamole ora, prima che sia troppo tardi.