Il ghosting: il silenzio digitale che distrugge i cuori
Siamo nel pieno dell’era digitale. Viviamo un’epoca caratterizzata dalla rapida evoluzione e dall’ampia diffusione delle tecnologie digitali. La tecnologia ha avuto un impatto profondo su tutti gli aspetti della nostra vita, trasformando la nostra società, l’economia, la cultura e, persino, le nostre relazioni interpersonali. L’avvento di Internet e l’esplosione dei dispositivi digitali hanno portato ad una connessione globale senza precedenti, consentendo la condivisione istantanea di informazioni, l’immediata comunicazione e l’accesso a risorse innumerevoli.
È risaputo, infatti, come la nostra era sia completamente influenzata e caratterizzata dall’uso di internet, delle applicazioni di messaggistica istantanea (come WhatsApp), delle app di incontri, dei social, delle email.
Nell’era digitale in cui viviamo, in particolare la comunicazione tra le persone è diventata sempre più rudimentale e tempestiva, proprio grazie a tutto ciò che ho elencato sopra. Modalità molto semplici da possedere e rapidi nella comprensione, tanto che anche la generazione dei nostri genitori e nonni la usano con estrema facilità.
Posso dire, senza alcuna difficoltà, che è stato un vero e proprio “adattamento alle innovazioni”, che ha colpito proprio tutti. I giovani sono coloro i quali subiscono la tecnologia, diventandone, spesso, vittime e dipendenti inconsapevoli.
Ma tutta questa crescente ed agevole connettività, non può certamente comportare solo situazioni positive. Da qualche tempo, infatti, si è andato a concretizzare un fenomeno, che suscita enorme preoccupazione. Sto parlando del GHOSTING.
A quanti di noi è capitato di subire del ghosting?
Non vorrei sbagliarmi, ma sicuramente proprio a tutti.
Chi più e chi meno, chi con consapevolezza e chi senza, infatti, prima o poi, durante la sua vita, si è scontrato con una delle tecniche di manipolazione più frequenti e più diffuse nella nostra generazione.Il GHOSTING, appunto.
Ma cos’è il ghosting?
Il ghosting (che potrei benissimo tradurre con “sparire come un fantasma”) è una forma di rifiuto e di mancata comunicazione, che si verifica all’improvviso, senza alcuna motivazione apparente. Si presenta in tutte le tipologie di relazioni sociali, dunque in quelle romantiche, lavorative ed amichevoli.
Quando una persona decide di “ghostare” qualcun altro, la stessa decide consapevolmente di cessare di rispondere ai messaggi, alle chiamate o a qualsiasi altro mezzo di comunicazione, utilizzato dalla vittima. Questo è sentito come un vero e proprio “abbandono”, improvviso ed inaspettato, che lascia l’altra persona nel vuoto, senza alcuna spiegazione o contezza di cosa sia successo.
Il ghosting è un modo di chiudere il rapporto, senza chiuderlo per davvero, ma semplicemente smettendo di farsi sentire. Per questo motivo, gli esperti parlano di “tecnica manipolativa”, in quanto “sparire nel nulla” suscita nella vittima una serie di pensieri e stati emotivi che la legano ancora di più al “fantasma”.
Si può benissimo dire che il ghosting sia figlio dei social, delle app di messaggistica istantanea e di incontri. Proprio perchè è diventato alquanto semplice iniziare un rapporto nel virtuale, risulta altrettanto facile chiuderlo iniziando a non farsi sentire più.
Questo fenomeno, però, può causare delle ritorsioni molto importanti a livello psicologico. Si possono presentare, infatti, stati d’ansia. Gli esperti parlano di un vero e proprio dolore, associato alla sensazione di “sentirsi nel limbo”. Lasciare le cose in sospeso non ci permetterebbe, pertanto, di chiudere una situazione e voltare pagina.
Il ghosting, così come già detto, può colpire proprio tutte le tipologie di rapporto.
Una delle manifestazioni più comuni si verifica nelle relazioni sentimentali, ad esempio. È sempre più frequente, infatti, un o una partner, che interrompe bruscamente qualsiasi tipo di comunicazione, senza alcuna indicazione dei motivi o delle sue intenzioni.
Il ghosting potrebbe colpire anche le amicizie. Da un giorno all’altro, difatti, una persona che reputiamo amica potrebbe sparire nel nulla, senza alcun preavviso o giustificazione.
Nel contesto lavorativo, il ghosting può verificarsi quando un potenziale datore di lavoro o un collega smette di rispondere alle richieste di comunicazione, senza dare alcuna spiegazione.
Ma quali sono le motivazioni che spingono una persona a “ghostare” un’altra?
Le motivazioni che causano il ghosting sono complesse e variano da individuo ad individuo. Posso, però, citarne qualcuna, quelle più comuni, con la speranza che si possa riconoscere e, quindi, allotanarsi da una tecnica manipolativa ed altamente tossica.
Una delle motivazioni potrebbe essere la paura del confronto. Sono sempre più numerose, infatti, le persone che non riescono e, quindi, evitano il confronto diretto, sposando appieno la via della sparizione, proprio perchè è la più semplice. Il ghosting, infatti, eviterebbe loro di spiegare le ragioni che permetterebbero la fine del rapporto e, di conseguenza, di dover affrontare e gestire le emozioni che ne scaturiscono.
Un’altra tra le motivazioni è la mancanza di interesse. Il ghosting, infatti, “aiuterebbe” la persona che non è più interessata a portare avanti un determinato tipo di rapporto. Parrebbe essere la strada più realizzabile per interrompere ogni contatto.
Non posso non menzionare, tra le motivazioni, il senso di impotenza. Ci sono persone che si potrebbero sentire sopraffatte dalla situazione e, pertanto, scoprirsi incapaci di poter gestire la fine di una relazione o di un’amicizia. In questo caso, il ghosting diventerebbe una sorta di meccanismo di difesa per evitare di affrontare certe emozioni.
Quali effetti può causare il ghosting sulla vittima?
Così come precedentemente anticipato, il ghosting può causare gravi effetti sulla vittima che lo subisce.
Una delle conseguenze negative che può procurare è il senso dell’abbandono e di confusione. La vittima si ritrova a dover affrontare, molto spesso da sola, questo senso di abbandono e di confusione, proprio perchè viene tagliata fuori dalla vita dell’altra persona, senza alcun motivo e, soprattutto, all’improvviso.
Un’altra conseguenza negativa può essere il danno emotivo. Il ghosting, infatti, può provocare nella vittima danni emotivi molto significativi. La stessa può sentirsi indesiderata, inadeguata e sviluppare una riduzione dell’autostima.
Il ghosting, inoltre, può causare difficoltà nel fidarsi di nuovo. Questa esperienza può portare la vittima a sviluppare estrema difficoltà a fidarsi nuovamente negli altri, ricadendo pesantemente sulla creazione di nuove relazioni. Conseguenza del fatto che la vittima potrebbe sviluppare la paura di essere abbandonata di nuovo.
Come ultimo punto, ma non per importanza, non posso non menzionare gli effetti sulla salute mentale. In alcuni casi, come già detto, il ghosting può avere conseguenze più gravi sulla salute mentale della vittima, arrecando ansia, depressione ed altri disturbi emotivi.
È utile sottolineare che, in questi casi, sarebbe auspicabile chiedere il sussidio di uno specialista, che aiuti la persona in questione nei suoi momenti più bui. L’ansia, la depressione ed altri disturbi emotivi possono influenzare negativamente la vita della persona che ne soffre, ma, con il giusto aiuto, se ne può uscire e senza conseguenze.
Ho voluto affrontare, in questo articolo, il problema del ghosting, in quanto io stessa, come tanti, ne sono stata vittima. Più volte. E senza ricevere scuse. Per questo, vorrei portare la giusta luce sulla mia esperienza, per accedere il buio di tante altre.
È importante specificare che il ghosting è un fenomeno molto doloroso ed altamente destabilizzante, che, come detto, può avere conseguenze significative sulla vittima coinvolta. Sebbene le ragioni che spingono una persona a fare ghosting possano essere complesse, è importante considerare l’impatto che questo comportamento può avere sugli altri. È fondamentale ritrovare la giusta consapevolezza dei rapporti umani e quel rispetto che meritano i sentimenti e le emozioni.
Ho portato il mio esempio proprio per evidenziare che proprio tutti ne possiamo essere vittime, anche chi, come me, ha una certa stabilità emotiva e mentale (o cerca di averla, almeno!).
Chi commette ghosting, molto probabilmente non si rende conto e non ha contezza dei danni che può causare nella vittima. Molto spesso si pensa che affrontare un confronto libero e diretto potrebbe portare l’altra persona a soffrire. Ma ci siamo mai chiesti cosa significherebbe per lei stare nel limbo?
Non ci vuole tanto.
Basterebbe solo che ci si mettesse nei panni dell’altro e ci si chiedesse se noi saremmo pronti ad affrontare un abbandono così grande.
Io penso che nessuno sarebbe pronto ad un’evenienza del genere. Quindi, perchè sparire nel nulla senza dare alcuna spiegazione?
Un’idea io me la sono fatta. E penso che possa essere condivisibile.
I rapporti umani, oggi, sono davvero molto superficiali. Non diamo colpa alla tecnologia. Essa è solo uno strumento in mano all’artigiano. E gli artigiani in questione siamo proprio noi, i quali, ogni giorno, sentiamo il bisogno di condividere momenti, passioni, idee, selfie e tanto altro con milioni di follower.
La tecnologia, o meglio l’intelligenza artificiale esiste ed è, ormai, una realtà.
Realtà che va conosciuta in tutte le sue parti, per poterla utilizzare al meglio e cercare di non farsi utilizzare.
Per questo e tanto altro, forse, dovremmo iniziare a dare un peso diverso, un’importanza meno superficiale ai rapporti umani. Dietro uno smartphone o un PC non c’è un robot, ma una PERSONA, con sentimenti, emozioni, esperienze, difficoltà, insicurezze. E quella persona cerca, molto spesso, compagnia e comprensione.
Sicuramente può aiutare sviluppare una maggiore consapevolezza degli effetti negativi che una pratica così tanto di moda può causare. Questo è il primo passo per promuovere, in prima persona, una comunicazione più aperta e rispettosa nei rapporti umani.