I Non-fungibili Token (NFT) arrivano su Instagram
In questo articolo vorrei parlare dell’NFT. Mi interessa questo argomento siccome appunto i non-fungibili token (NFT) arriveranno anche su Instagram. Secondo Mark Zuckerberg presto saranno disponibili anche su Facebook. La funzione inizialmente sarà rilasciata solo per pochi creatori. Poi ovviamente si amplierà agli altri utenti.
“L’economia dei creator è particolarmente importante per Instagram, motivo per cui vogliamo aiutarli nel poter vivere dell’attività che amano. Possedere un oggetto unico e digitale potrebbe essere il primo passo.” Mosserri riguardo l’introduzione degli NFT.
Sapete già cosa sono?
In questo articolo cerchiamo di capire meglio cosa sono questi non fungibili token, in italiano “gettoni non fungibili” (non riproducibili). Gli NFT sono dei certificati di proprietà dei beni digitali. A differenza delle criptovalute, ogni token è diverso dall’altro e porta delle caratteristiche precise e non riproducibili. In altre parole NFT è un modo per identificare un prodotto digitale creato su internet. NFT può essere qualsiasi oggetto digitale: un video, una foto, una GIF, un testo, un articolo, un audio… Quando un oggetto digitale è certificato con un NFT è come se sopra ci fosse la firma dell’autore, e nessuno può dire che non sia originale o che ce ne siano altre copie.
Gli NFT non potrebbero esistere senza la blockchain, che è esattamente un registro digitale condiviso dove vengono memorizzate le transazioni di dati. Questi dati non possono essere modificati o eliminati. È un sistema per garantire la trasparenza. Per questo è considerato un sistema sicuro e affidabile anche nell’ambito dalle banche e le pubbliche amministrazioni.
Prima della blockchain qualsiasi cosa su internet era facilmente riproducibile e quindi non si poteva garantire che, per esempio, un’opera d’arte digitale fosse autentica come una reale. Con l’arrivo della blockchain si è trovato un modo per scrivere le informazioni riguardanti al prodotto su un registro digitale come da un notaio.
Così è iniziato, un vero e proprio boom della Crypto Art, tante opere digitali si vendono all’asta anche a milioni di euro. Adesso possiamo capire cosa significa la frase “un tweet è stato venduto per 3 milioni di dollari”.
Chi acquista un’opera legata a un NFT non acquista l’opera, ma si garantisce la possibilità di rivendicare un diritto su quell’opera.
Normalmente l’artista salva la sua opera in formato digitale, sia questo una foto o un filmato, che corrisponderà a una stringa di numeri, 0 e 1 nel linguaggio informatico. Questa sequenza viene poi compressa in una più corta, detta hash, seguendo un processo chiamato hashing. È questo è un primo elemento di garanzia per il proprietario degli NFT. Questa hash viene poi memorizzata in una blockchain con una marca temporale associata. L’NFT mantiene al suo interno le tracce delle vendite dell’hash, fino al creatore che ha passato di mano l’opera la prima volta.
Come scritto sopra, ogni tipo di risorsa digitale può diventare un NFT: una foto, un video, una GIF, una canzone, un’emoticon ecc. I passaggi per creare un NFT sono 3: la creazione vera e propria del non-fungible token, la trasformazione del file in NFT, e infine la pubblicazione su un sito, o marketplace, dove si possono vedere, comprare e vendere gli NFT. Chi vuole creare un NFT deve usare una blockchain e avere un wallet digitale con dentro della criptovaluta e scegliere poi una piattaforma su cui vendere la propria opera.
Su Instagram si potranno compiere queste azioni con gli NFT?
- Collegamento di un portafoglio digitale ad Instagram.
- Condivisione di oggetti da collezione digitali.
- Tagging automatico sia del creatore che del collezionista.
Grazie alla tecnologia blockchain, i creator potranno sfruttare nuovi strumenti per guadagnare dalla vendita delle loro creazioni, incentivando il collezionismo digitale di arte, immagini, video, musica o carte collezionabili, convertiti come NFT. Dal 2014 gli NFT hanno segnato una svolta significativa nella tutela del diritto d’autore e del copyright per beni digitali.
Cosa ne pensate di questa novità? Sareste interessati ad usufruire di questa funzione?