I libri possono cambiare la percezione del mondo
Sì, i libri cambiano la visione della realtà, la percezione del mondo. Può essere positivo, può essere negativo, per questo bisogna scegliere sempre il libro giusto.
Quante ragazzine tredicenni abbiamo visto andare dietro ai cattivi ragazzi come nei libri o nei film? Io personalmente ne ho viste tante e anzi voglio essere sincera, sono stata una di loro.
Sono stata una di quelle che ha romanzato la relazione tra Tessa e Hardin in After, una relazione tra una perfezionista dipendente e un ragazzo molto problematico, dove lei provava disperatamente a salvarlo.
E per anni ho pensato che quello fosse uno schema di relazione perfetto, idealizzato, da sogno.
Detto ciò non voglio criticare quei libri, sono stati scritti benissimo e letti con gran piacere, ma adesso basta.
Negli anni sia nel mondo letterario che nel mondo cinematografico si è sempre portato avanti questo tema del “salvatore”.
Partendo dalle fiabe dove le principesse venivano salvate dai loro cavalieri e finendo con i libri dove le ragazze cercavano disperatamente di salvare il ragazzo problematico con cui stavano. Questa visione deve cambiare.
I libri devono essere psico educazione, fatta bene, devono insegnare che nelle relazioni non esiste il “salvatore” e non esiste il “salvato”, non esiste il cattivo ed il buono.
Non scordiamoci di tutti i libri che hanno romanzato la vittima ed il persecutore, la sindrome di Stoccolma.. e ora di dire basta a tutto questo!
Bisogna modificare la radice, scrivere libri di parità in cui le donne sono allo stesso livello degli uomini, in cui le persone si salvano da sole, dove si impara che una relazione si costruisce e si fa 50 e 50, dove non si prega e non si rincorre ma si ama e si comunica.
Se vogliamo battere il patriarcato dobbiamo partire anche da ciò, se vogliamo il cambiamento dobbiamo cambiare. Cambiare tutto.
L’approccio nelle scuole, il mondo letterario, il mondo cinematografico, il mondo teatrale ecc..
Perché ripeto, un libro può distorcere la realtà di una ragazza di 13 anni. Noi scrittori possiamo fare la differenza, possiamo educare le persone, possiamo imparare le relazioni sane, i rapporti sani.
Di lettori forse ne sono rimasti pochi oramai, ma noi proviamoci.
Male che vada abbiamo cambiato stile e torniamo a quello di prima
Voglio lanciare una sfida a tutti gli scrittori, proviamo a fare la differenza partendo da noi poi gli altri vedranno cosa fare.
Probabilmente vi aspettavate uno dei miei soliti articoli molto lunghi e articolati, ma questa volta voglio essere breve e coincisa.
Il messaggio deve essere chiaro e diretto.
Facciamo la differenza, partiamo da noi.