Il ghosting, come reagire quando ci troviamo di fronte al silenzio
Viviamo in un’epoca sempre più propensa a riconoscere e affrontare le tante forme di violenze psicologica cui, fino a poco tempo fa, non si dava alcuna considerazione. Al contempo l’impressionante aumento delle possibilità comunicative e delle forme di relazione, che sempre più si sviluppano soprattutto online, ha comunque aumentato il numero e le possibili modalità di tale violenza, e ha potenziato quelle già esistenti.
È il caso del ghosting. Un fenomeno ormai diffusissimo che sta facendo tanti danni a chi lo subisce. Un fenomeno che consiste, come indica la parola inglese, nel “diventare un fantasma”. Sparire all’improvviso dalla vita della persona cui si è sentimentalmente o amichevolmente legati. Sparire nel senso di non farsi più né vedere né sentire, di non essere più contattabili o raggiungibili, senza alcun preavviso né spiegazione. Spesso senza aver manifestato segnali di malcontento o di indifferenza, o una qualsiasi altra ragione.
Sia chiaro: porre fine a una relazione è legittimo, ma nel concetto di “porre fine” è implicito che si debba fare qualcosa di attivo. Mettere parole che facciano capire all’altro che si intende interrompere, dare delle spiegazioni, anche parziali, ma comunque offrire un minimo di dialogo. Chi fa ghosting, invece, non pone fine, bensì tronca di netto rendendosi irreperibile. Si può dire che egli “aggredisca attraverso la sparizione”, sparizione che infrange ogni legge che regola i rapporti umani.
Ed è in tal senso che questa azione si configura oggi, anche sul piano giuridico, come una violenza psicologica che può, in alcuni casi, essere definita come un abuso. Chi subisce questo trattamento, infatti, non viene semplicemente lasciato. La sua vita viene investita da questa assenza improvvisa che lascia in uno stato d’animo misto tra disorientamento, rabbia, frustrazione, ansia, insensatezza, senso di colpa, solitudine, preoccupazione. Sì, anche preoccupazione perché, almeno inizialmente, la persona pensa, in buona fede, che allo “sparito” possa essere successo qualcosa di grave e che, per questo, non possa comunicare.
Sparendo, il partner o amico non solo non risponde più a telefonate e messaggi, ma spesso toglie l’amicizia. Addirittura banna o blocca l’altro in tutti i canali possibili: whatsapp, messanger, social. Certo non è qualcosa di nuovo, come schema: anche in passato, nell’epoca predigitale, si poteva svanire, ma era sufficiente non rispondere al telefono fisso di casa e cambiare qualche abitudine.
Oggi però la cosa è molto più amplificata e incisiva e quindi traumatizzante. Sia perché i canali comunicativi sono molti di più e ognuno se li porta in tasca con lo smartphone. Ma anche perché le relazioni stesse, oggigiorno, si basano quasi tutte su un flusso comunicativo pressoché ininterrotto, su una frequenza di contatti altissima rispetto a un tempo.
Cosa fare, dunque, se ci viene fatto ghosting?
Innanzitutto io penso che non bisogna sottovalutare ciò che avviene nel nostro mondo emotivo. Ora che siamo costretti a subire passivamente una scelta senza poter dire nulla e senza saperne nulla, proviamo a ridurre la “passività obbligata”. Osserviamo cosa prevalga durante i giorni successivi. Accade di essere arrabbiati per il senso d’impotenza o per la sensazione di essere stati trattati malissimo e di aver subito una violenza. A volte la perdita di autostima, per il fatto di non essere stati degni neanche di una spiegazione. A volte il senso di perdita, quasi come un lutto. Del resto, d’ora in poi, bisogna vivere come se l’altro fosse morto. Anche se in realtà è vivo e sta vivendo chissà cosa e chissà dove, ma non vuole più vedere specificamente noi.
Identificare qualcuno di qualificato con cui parlare di ghosting è essenziale per rimettere un po’ d’ordine nella mente. Capire che non è colpa nostra, che non centra il nostro valore, che è l’altro ad aver problemi nelle relazioni affettive. In particolare riguardo al tema del rispetto. Solo la vita reale, fatta di affetti sinceri e stabili, e il nostro mondo di passioni e di riferimenti potranno aiutarci a ricomporre quello strappo con la realtà che il ghoster. Questo grazie alla sua sparizione che equivale a un tradimento a tutto campo, ha perpetrato ben al di là delle sue capacità di capirlo.