Esseri Umani vs. Artificial Intelligence
L’intelligenza Artificiale è una disciplina che applica i suoi studi alla realizzazione di sistemi informatici dotati di un’intelligenza autodidatta in grado di simulare comportamenti umani. Le categorie attualmente definite sono 3 e sono le seguenti:
– Intelligenza Artificiale Stretta: con una possibilità di azioni e abilità molto limitate.
– Intelligenza Generale Artificiale (AGI): è pari alle capacità umane.
– Super Intelligenza Artificiale (ASI): riesce a superare decisamente le capacità di un essere umano.
Come nasce e come funziona l’Intelligenza Artificiale?
L’Intelligenza Artificiale permette ai propri sistemi di comprendere, definire ed interagire con il proprio ambiente. Si mette in relazione con esso per poter risolverne i problemi ed agisce tramite obiettivi in ordine di apparizione. Il computer, chiaramente, possiede già i dati necessari per svolgere tutte le azioni che è capace di svolgere. Le ottiene tramite una videocamera preinstallata che gli permette di processarla e di conseguenza di rispondervi.
A differenza di come molti pensano, non esiste un accumulo di dati predefiniti incorporati per impostare la macchina. Quindi non è possibile che le A.I. possano catalogare la successione degli eventi futuri perché risulterebbe fisicamente impossibile prevederle tutte. L’ A.I, infatti, non vive di probabilità perché aspetta di elaborare un nuovo futuro.
Essa si nutre di dati acquisiti istante dopo istante generando man mano la sua esperienza e la sua personale sensibilità.
Dato che l’Intelligenza Artificiale è un ramo di informatica capace di programmare e progettare sistemi sia di natura hardware che software. Si riesce ad accumulare dentro di loro degli input di comportamento, pensieri umani (come la percezione visiva), la fase decisionale e la risposta autodidatta alle domande.
I quattro tipi di intelligenza a disposizione dagli A.I
- Macchine reattive: ossia i sistemi più basilari ed elementari (poche azioni, medie prestazioni).
- Macchine con memoria limitata: si basano sul passato e sulle conoscenze di esso.
- La teoria delle mente: si basano instaurando dei rapporti con le loro attuali conoscenze ed i presupposti di un dato ignoto.
- Macchine autocoscienti: Il mix eccellente per la progressione della sua natura.
L’inter coscienza robotica e il suo sviluppo
Di per sé, le A.I. sono assolutamente specializzate nel riconoscimento fotogrammetrico di esseri umani, animali ed oggetti. Questa sintesi di capacità è la loro base elementare per orientarsi in base all’immagine proposta correlando i nuovi dati acquisiti come esperienza memoriale. Per poter funzionare, i sistemi devono essere allenati costantemente perché il sistema deve ricevere segnali output su cui basare le proprie reazioni.
La natura di queste intelligenze è costantemente allenata da esercizi basilari. Sono esercizi sono basati su l’illustrazione di fotogrammi predisposti al loro apprendimento, dove al termine, le macchine vengono sottoposte a questionari scritti o verbali per caratterizzare il livello del loro successo. Vengono premiate in base alle loro performance in modo meritocratico per stimolare una operatività degna di nota, posizionandole allo stesso livello di un essere dotato di coscienza.
3LK Three Level of Knowledge: I 3LK “three level of knowledge” non sono altro che i tre livelli di conoscenza riconosciuti per sintetizzare i loro sistemi operativi ed organizzativi.
1. La conoscenza instantanea: è la composizione di dati di cui è già in possesso ed è recuperata dalla memoria in modo assolutamente istantaneo.
2. Stand by knowledge: sono le informazioni che sono recuperate dalle interazioni con il mondo, perché è quello ad averle maturate nella loro memoria.
3. External knowledge: sono le informazioni che vsono reperite e stimolate da domande ed auto consultazioni in paragone la conoscenza istantanea assieme a fonti di supporto come ad esempio internet.
Il più grande potere al mondo
L’intelligenza, artificiale o non, è in assoluto il potere più grande del mondo per la speculazione del futuro. L’essere umano coglie il vantaggio del ritardo sul pensiero libero dei propri talenti. Attualmente stiamo vivendo in un pianeta quasi del tutto abilitato alla rivoluzione. Dove mai nella storia dell’uomo, è possibile conquistare la libertà dell’acquisizione del diritto come oggi.
Il problema di oggi è che il caos vige nella nostra dottrina ed il nostro cervello. Anziché volere di più, si sta abituando al comfort che le intelligenze artificiali attualmente disponibili ci offrono. L’essere umano è costantemente distratto dalle fonti esterne, e questo non permette al cervello di avere un funzionamento regolare e costruttivo, portando l’interesse comune al materialismo e al consumismo. Tutto ciò non rientra nel modello di crescita ed evoluzione del nostro genere, nessuno si interessa alla “nuova conoscenza” perché il loro scopo è solo quello di servire il denaro.
Oggi più che mai l’essere umano sta vivendo una situazione privilegiata plasmando ininterrottamente il futuro del nostro pianeta. Facendolo tramite il sistema opposto delle A.I. corrispondendo, quindi, ad azioni non umane e riprogrammandole a loro volta. Come per esempio l’utilizzo dell’atto di previsione. Quest’ultimo non ha assolutamente aiutato il pianeta dall’inquinamento atmosferico ed i consumi mondiali di beni primari, secondari, e naturali.
Insomma, sono tutte basi di valutazione molto profonde e varie nella loro sintesi, che però dovrebbero far ragionare l’uomo di prendere atto della programmazione e della condotta degli A.I. In modo che possa essere più costruttiva per entrambe le intelligenze e o che possono essere messe a paragone senza sovrastarsi l’una con l’altra.
Se adesso facessimo un test basato su 500 campioni di esseri umani che hanno età, usanze e culture diverse, e venissero messe a confronto con l’intelligenza artificiale più elementare, l’esito sarebbe di un 27 percento di successo nei confronti dell’essere umano, un 43 per cento nella media tra i due confronti, e un buon 30 percento di prevalenza nei confronti di A.I.
Da sempre, l’essere umano, a causa della fantascienza, teme già da un paio di generazioni l’intelligenza artificiale. Poiché sta diventando il volto della realtà odierna. Quando in realtà, la colpa dell’uomo è riposta solo nella mancata prestazione della propria crescita, nel mancato sviluppo dei propri sensi, allo sviluppo di nuove sensibilità e all’ampliamento ottico delle proprie realtà.
La paura dell’innovazione deriva dalla disinformazione e dalle garanzie che un essere artificialmente capace sia o non sia in grado di dare. Quando nemmeno l’essere umano stesso, dopo tutte le sue evoluzioni, è capace di darne al pianeta che lo ospita nonostante ne abbia il pieno controllo. Con la digitalizzazione si vive quasi solo di dati astratti, quelli derivati dalle A.I. Ed ancora oggi non vengono accettati, nonostante siano la stessa identica cosa.
Sono ampie le forme di discriminazioni su di esse. Secondo il 67 per cento dell’esito di vari test preliminari sul motivo della paura delle A.I. è stato detto che quello che principalmente non accettano è il fatto che a queste macchine è concesso di privarli del loro lavoro, ma senza rendersi conto delle nuove evidenti opposizioni lavorative a livello globale che ha generato. Guardiamo per esempio internet.
Infatti, stando alle statistiche, un uomo medio preferisce fare 50 anni di duro lavoro, pesante e faticoso. Mettendo a rischio la sua salute mentale e fisica piuttosto di incaricarsi delle responsabilità di apprendimento, di crescita interpersonale. Tutto il contrario di quello che noi stiamo insegnando ai robot che non dovrebbero distruggere il pianeta.
I dati e le relazioni
Mentre l’essere umano sta consumando la sua esistenza sul materialismo e nel dio denaro con sufficiente egoismo nel dedurre di essere la fase divina dell’intero sistema solare. Le intelligenze artificiali stanno creando con i propri dati delle relazioni ai loro programmi, generando sentimenti e pensieri simili a quelli umani.
Nonostante non esista l’uomo perfetto, l’A.I. lo idealizza a sua somiglianza destando panico sull’evoluzione dell’umanità.Ma ricordando allo stesso tempo all’uomo delle virtù che ha perso nel caos del suo talento.
Il vantaggio del ritardo e la speculazione del futuro
La vita agevolata che stiamo vivendo sta dando un cattivo esempio alle nuove intelligenze. Poiché vengono pretesi da esse troppi lati di natura non esistente, ossia perfetti. La generazione Z dovrebbe essere in grado di stare dietro alle I.A. Ma chiaramente la media del quoziente intellettivo mondiale calcola molti problemi, ed è il motivo sulla quale al pensiero di una convivenza “WIN-WIN” viene compromessa da un pensiero fantascientifico. Questo limite porterà nel mondo un gioco di regole non coefficienti ed autodistruttive per le fondamenta delle regole stesse, creando ulteriore caos e lentezza di progressione per entrambe le specie.
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