Elogio dell’amore

Quel felice miracolo che deriva dal niente. Il “noi”—prestate attenzione, dico a voi che mi ascoltate— a volte nasce quando una o due persone riescono a superare la solitudine e ad uscirne, così, senza un perché!

Non è necessario, quindi, spiegare a parole a che punto della “relazione” siamo o, nel caso, cercare la convalida e l’approvazione dell’altro. Soprattutto nella fase iniziale, chi entra in una relazione con questo pattern psicologico finisce in un circolo vizioso.

Entrare nel cerchio dell’insieme significa stare con la presenza dell’altro, non essere in co-dipendenza per garantirsi l’esclusività del rapporto e sentirsi unici, basandosi su una constatazione irrisoria della realtà e della presenza dell’altro nella propria vita. In breve, da lì sorgerebbe quella fase alterna tra vita e sopravvivenza.

Ecco, ritornando al tema centrale: non è questo il reale mutamento che interiorizza in sé l’amore. Il desiderio dell’altro, del suo volto, del suo profumo, non sono una valuta, ma un valore aggiunto nella vita costante dell’altro.

Siamo cerchi inconclusi, su una linea mediana del tempo, in una vita che fluttua tra l’oggi e il domani. Sappiamo cosa siamo, ma non cosa saremo più in là, nel futuro anteriore.

Ognuno di noi ha una matrice, un disegno innato, un ideale da realizzare, così come siamo venuti al mondo. Serve l’inchiostro della vita per definirlo nel paradigma della realtà. A volte non è l’inchiostro che manca; a volte è il cerchio della vita che si chiude prima di riuscire a disegnare, dentro di esso, ciò in cui abbiamo spesso riposto la nostra speranza.

E con questo, per farvi riflettere su vita e amore, vi lascio oggi questi versi di Giacomo Leopardi:

E NON SI PUÒ, FERMARE QUANDO NOVELLAMENTE
NASCE DAL COR PROFONDO UN AMOROSO AFFETTO,
LANGUIDO E STANCO CON ESSO INSIEM IN PETTO
UN DESIDERIO DI MORIR, E SI SENTE,
COME NON SO.
MA TALE D’AMOR, VERO E POSSENTE,
È IL PRIMO EFFETTO.
ED È SEMPRE VERO.

Buon San Valentino a tutti,
con affetto,

Valentina Muse

📷 Autore della fotografia: Luca Bartoli

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