Disconnesso di Luca Rizzi
Oggi vi porto un ragazzo, Luca Rizzi, scoperto attraverso una sua pagina Facebook che vi invito a visitare qui.
Ciao Luca e benvenuto. Siediti pure comodo e preparati con le mie tantissime domande.
Parlaci di te e cosa fai nella vita:
Sono nato a Torino il 3 Maggio del 1993. 15 anni fa decisi di creare una pagina su Facebook chiamata “Disconnected”. In questa pagina raccolgo frasi mie o di altri correlate da delle immagini. Lo feci più per me che per altri, ma pian piano ha riscosso un grande successo arrivando attualmente ad 1 milione di follower e più di 10 milioni di interazioni ogni mese.
La sinossi del tuo libro:
Immaginate il mondo come un grande e unico sistema. Noi, esseri umani, siamo al suo interno e ci connettiamo e ci disconnettiamo tra di noi in un loop infinito, alla ricerca di una stabilità che potrebbe o non potrebbe arrivare.
Il libro è una raccolta di emozioni riguardanti tutto questo. Il connettersi con gli altri, con se stessi, e con tutto ciò che ci circonda.
Ci saranno momenti di riflessione, dove l’emozione sarà sostituita dal buon senso (o dalla stupidità), alla ricerca di una conoscenza interiore che si pensava di avere, ma che in realtà non si ha mai.
Il tema:
Il tema si può dividere in due. Uno riguardante principalmente emozioni che arrivano dal cuore, e l’altra un po’ più meditativa, in cui si cerca di conoscere di più se stessi e gli altri.
Un breve estratto:
Il treno che pensavi di aver perso in realtà non era il tuo. L’unico scopo che aveva era di farti perdere tempo, di farti arrivare tardi a quello giusto. E questo non è perché sei una cattiva persona, o perché non arriverai mai a destinazione. Ma perché il momento giusto per te non è ancora arrivato. Quindi non preoccuparti. Alcune volte è meglio arrivare in ritardo che arrivare presto alla stazione sbagliata.
Come mai hai deciso di scrivere un libro di questo genere?
Ho sempre voluto scrivere un libro, ma non ho mai avuto l’occasione per farlo. Sono stato contattato da Newbook Edizioni che credeva in questo progetto ed è stato tutto molto spontaneo. Avevo una raccolta nel Pc con parecchie mie frasi mai pubblicate perché “non si sa mai”, e devo dire che ho fatto bene.
Hai mai avuto il blocco dello scrittore?
Ogni giorno. Trovare ispirazione non è facile, e più ci pensi più non la trovi. Io solitamente la trovo nelle azioni quotidiane, come tornare a casa da lavoro, una passeggiata o una serata con gli amici.
Un tuo modo di dire?
Più che un modo di dire è una parola giapponese: Ikigai. Non è traducibile dall’italiano ma è formato da “Iki” che vuol dire esistenza, e “Gai” che viene usato per indicare lo “scopo”. Quindi si può dire che significhi “Lo scopo della vita”, ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Un consiglio da dare ai futuri scrittori?
Di non buttarsi giù di fronte ai “No”. Sono proprio quelli che dovrebbero spingerti dall’andare ancora più in fondo se ci credi davvero.
Progetti futuri?
Spero di riuscire a scrivere un’altra raccolta, ho già avuto il via libera dalla casa editrice, ma causa lavoro non sono ancora riuscito ad avviare il tutto. Piano piano spero di riuscirci.
Purtroppo siamo arrivati alla fine della nostra intervista, con dispiacere.
Ti aspettiamo a settembre 2024, sul nostro canale Twitch “The Digital Moon” dove con Yuri Baldacci il venerdì sera dalle 20.30 alle 21.30 conduciamo un programma Salotto Letterario e intervistiamo gli autori emergenti (e non), quindi mi raccomando tra qualche mese ci organizziamo!
Maria Cantarutti