Diario delle fragilità di Martina Maria Mancassola
Benvenuti al solito appuntamento della settimana con un’altra autrice: Martina Maria Mancassola.
Parlaci di te, raccontaci chi sei e cosa fai per chi non ti conosce.
Martina Maria Mancassola nasce a Negrar, Verona, il 12 ottobre 1992. Trascorre gli anni accademici immersa nello studio del diritto, laureandosi in Giurisprudenza nel 2019 e conseguendo il diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali all’Università di Verona nel 2021. Tuttavia, la sua vita cambia direzione quando decide di dedicarsi alla sua autentica passione: la scrittura.
Da sempre affascinata dal potere delle parole, intende la scrittura come un modo per esprimere sé stessa e per trovare una connessione interiore con gli altri. Per questo dal 2017 dedica ogni giorno a condividere riflessioni, ispirazioni e momenti di intimità attraverso la sua pagina Instagram, il suo blog letterario, jane_austen_92.
Prima di Diario delle fragilità, edito New Book Edizioni, pubblicato il 28 marzo 2024, ha autopubblicato diverse raccolte di poesia e manoscritti disponibili su Amazon, tra cui: Poesie di morte e rinascita, Rime e non rime nel petto, Cade una foglia e nasce una poesia, Giù al sud ho imparato tante cose, Qualche passo dentro me, Camminare, cadere, crescere, Adulterio, Il mio filo nel mondo, L’importante è partire, non arrivare.
Ha realizzato altresì il podcast A cuore aperto, disponibile su Spotify.
Oggi lavora come scrittrice, scrittrice terapeutica, copywriter e ghostwriter. Accompagna le persone nel viaggio di scoperta di sé utilizzando parole e scrittura.
“Diario delle fragilità”: la sinossi
Quando Elly parte improvvisamente per un viaggio alla ricerca di sé stessa, lascia alla sua migliore amica Marta qualcosa di più prezioso di qualsiasi souvenir: il suo diario. Così, attraverso le pagine di questo diario, Marta intraprende un viaggio intimo e profondo attraverso un anno di riflessioni quotidiane di Elly, scoprendo un mondo di fragilità e coraggio.
Attraverso le parole di Elly, Marta esplora tematiche universali: la ricerca di sé, il peso del passato, il dolore e la speranza che risiede in ogni nuovo inizio. E mentre Marta si avventura nei meandri della propria anima, scopre che il legame indissolubile con Elly funge da faro nel buio, illuminando il cammino della sua crescita interiore.
In questo toccante diario intimo, Elly e Marta condividono non solo le proprie fragilità, ma anche la forza insuperabile dell’amicizia che le tiene unite nonostante le distanze e i cambiamenti.
Che temi tratti?
I temi trattati sono molti. Se dovessi sceglierne uno, l’interiorità, la ricerca di una strada in cui essere felici. E poi, la scoperta di sé, la condivisione del dolore con gli altri, la bellezza delle proprie fragilità, la speranza, il coraggio di ripartire, rinascere, ricominciare, per non perdere mai la propria essenza.
Puoi darci un breve estratto?
La nostra anima è fatta di stanze.
C’è la stanza del ricordo, quella del rimorso, la stanza della malinconia e quella delle cose andate. C’è la stanza di tutte le cose rotte e quella di tutte le persone che se ne sono andate. C’è la stanza dei sogni e quella dei fallimenti, la stanza della tristezza e quella della rabbia, la stanza della purezza e quella delle apparenze. C’è anche la stanza dell’infanzia, la stanza dell’adolescenza, la stanza dell’età adulta, la stanza della vecchiaia. Non so dire se ognuno di noi ha le stesse stanze, forse sì, forse no. Dovresti metterti in viaggio e andare a scoprirle, perché molte persone credono non esistano e perciò non le trovano mai. Non ascoltare chi ti fa credere che non esistano stanze dentro di te; tutti ne hanno. E sai a che cosa potresti addirittura credere? Che sia tu a crearle, non solo a cercarle. Se non trovi una stanza dentro di te puoi crearla. O forse esiste già e solo la riconosci. Non lo so, so solo che c’è un’intera immensa costruzione dentro di te, dentro di noi.
Come mai sei stata ispirata a scrivere Il diario delle fragilità?
Diario delle fragilità è nato per onorare le fragilità delle persone, per immedesimarci nelle storie degli altri e capire che siamo tutti uguali.
Dove possiamo trovare il tuo libro il diario delle fragilità?
Hai mai avuto il blocco dello scrittore?
Credo di non averlo mai avuto. Non mi piace questa espressione, come non mi piace quella del blocco del lettore. La vita è fatta di blocchi, di salite e discese, di arresti e ripartenze; è normale. È normale sentirsi meno predisposti a leggere o scrivere, e trovo che sia una cosa sana. La passione abbatte ogni muro e pertanto chi nutre la passione della scrittura saprà superare ogni ostacolo, ricordando che la maggior parte dei limiti non sono esterni ma interni, e ce li imponiamo noi!
Un tuo modo di dire?
Finché sei vivo, puoi. Puoi trovare la luce, puoi realizzare i tuoi sogni, puoi provarci, puoi essere ciò che vuoi essere.
Questo significa lasciare da parte i pensieri del tipo “non ce la farò”, “succedono tutte a me”, “non sono abbastanza brava”, “non realizzerò mai i miei sogni”. I pensieri creano la nostra realtà ed è bene farne di belli per creare una realtà serena e produttiva in cui credere.
Consigli da dare aspiranti scrittori?
Leggi moltissimo e scrivi altrettanto. Scrivi anche se non sai cosa scrivere: verrà da sé. Non programmare, non controllare il processo di scrittura, sii libero di esplorarti attraverso di lei e permetti ai personaggi che crei di esprimersi liberamente. Lasciali parlare, lasciali fare. La scrittura non è solo ispirazione ma anche dedizione, perciò trova un tuo metodo ma scrivi ogni giorno.
I tuoi progetti futuri?
Continuare a scrivere e trasmettere la bellezza della scrittura agli altri. Aiutare le persone nel mio progetto di scrittura terapeutica, che usa le parole per fare luce dentro il proprio animo. Attraverso le parole, nostre e degli altri, possiamo conoscerci e riconoscerci, sperimentare ed evolvere. Nella scrittura possiamo trovare la nostra vera identità.
Maria Cantarutti