Dal finestrino di Francesca Salcioli
Diamo il benvenuto a un’altra autrice: Francesca Salcioli che ha pubblicato Dal Finestrino con casa editrice Porto Seguro.
Chi è Francesca Salcioli?
Francesca Salcioli, Toscana, classe 1981. Ho seguito gli studi pedagogici e approfondito tematiche psicologiche e pedagogiche legate al disagio giovanile. Mi sono laureata come Educatore Professionale e ho lavorato molti anni nell’ambito della tossicodipendenza e marginalità. Sono state esperienze umane totalizzanti, che mi hanno dato l’opportunità di toccare con mano aspetti profondi dell’animo umano, mio e altrui.
Recentemente mi sono specializzata nel sostegno scolastico ed attualmente lavoro in un centro Infanzia. Sensibile e introversa, con un animo empatico e dedito all’ascolto.
Parlaci del tuo libro?
Francesca viaggia. E lo fa anche per rifuggire un quotidiano che le sta stretto. Se non può viaggiare, allora corre con la mente a quei ricordi felici, a quei paesi lontani, a quella Francesca libera. E così, anche seduta nel suo appartamento, sfiora le leggere stoffe marocchine, gusta la polpa succosa del jackfruit in Uganda, carezza uno dei cani colorati di Kalighat, scorge lo sguardo furbo di un bambino di Calcutta. Respira l’aria pulita di Monte Nebo, osserva le luci di Parigi dall’alto della torre Eiffel. Francesca viaggia per sentirsi viva, per conoscersi, per ritrovarsi.
Tra le pagine di questo diario di bordo, gesti e abitudini ordinari trovano il loro rovescio nella straordinaria esperienza del mondo.
Un estratto del tuo libro?
“Camminare mi ha insegnato a mettere un piede dopo l’altro, a fare un passo per volta e a dimostrarmi che dopo ogni squilibrio di nuovo c’è stabilità. Ogni passo comporta una certezza fino al passo successivo e così via.”
Il tema del tuo libro?
Un diario di viaggi intorno al mondo si è trasformato in una descrizione più intima e personale. Dal centro Africa all’Asia, passando per il Medio Oriente e l’Italia.
Un libro fatto di incontri, suggestioni, fallimenti, insegnamenti e crescita personale.
La chiave del libro sta nel titolo. Il finestrino di un qualsiasi mezzo di trasporto permette di guardare fuori ma tramite il riflesso di noi stessi di guardarsi dentro.
Che cosa ti ha ispirato a scrivere un libro?
Sono stata ispirata dal Lockdown. Tanto tempo a disposizione e tanta solitudine mi hanno portato a guardarmi dentro e a guardare gli ultimi dieci anni della mia vita, fatti di viaggi e cambiamenti. Scrivere è stato terapeutico, un modo per fare ordine nella mia vita.
Un tuo modo di dire?
Meglio tardi che mai e finché c’è vita c’è speranza.
Hai mai avuto il blocco dello scrittore?
Gli eventi della vita, purtroppo e per fortuna a volte sono totalizzanti ed è difficile trovare il tempo e l’ispirazione per entrare in contatto con noi stessi e scrivere, mi è capitato nell’ultimo anno.
Consigli da dare a futuri scrittori?
Siate autentici e ascoltatevi profondamente, senza farvi influenzare dallo stile altrui. Non abbiate fretta, rispettate i vostri tempi e i vostri sentimenti.
Progetti futuri?
Sto seguendo un corso di scrittura. Sto costruendo il mio blog “paroleincammino” e ho varie idee di progetti di scrittura da sviluppare.
Maria Cantarutti