Come riconoscere ed evitare le truffe dei sistemi piramidali
Sui social è capitato a tutti almeno una volta di incrociare nel proprio feed dei reel sponsorizzati dove si vedono dei giovani che cercano di invogliare il pubblico ad entrare a far parte della propria “realtà aziendale”.
Sarà capitato a tutti o quasi di essere contattati da persone mai viste prima. Il cui solo fine è quello di aggiungere un membro al proprio entourage.
Sebbene esistano realmente delle opportunità lavorative che richiedono l’utilizzo dello smartphone e soprattutto dei social, bisogna stare molto attenti a non cadere vittime di un sistema che non dà reali possibilità di crescita ai singoli lavoratori a cui anzi viene richiesto di investire copiosamente in corsi di formazione, ovviamente forniti dall’azienda stessa.
Il talento dei recruiter sta nel creare contenuti accattivanti che spronino il pubblico a chiedere maggiori informazioni. Quest’ultimo ammaliato dalla promessa di soldi facili e vacanze da sogno.
Ma effettivamente cosa c’è dietro queste organizzazioni?
Uno dei rischi maggiori dell’entrare a far parte di aziende tramite un recruiter è quello di imbattersi ed essere vittime del sistema piramidale.
Ovviamente all’interno di ogni azienda esiste una gerarchia ma il sistema piramidale rappresenta un sistema commerciale fraudolento nella maggior parte dei casi. Al vertice della piramide si trova l’ideatore nonché il primo venditore. Il quale trae profitto da una stretta cerchia di persone a cui vende un prodotto o un servizio. A loro volta questi primi acquirenti-dipendenti cercano di reclutare quante più persone possibile per allargare la base della piramide. Ogni nuovo membro assume lo stesso compito formando una catena di Sant’Antonio e portando ovviamente profitto al vertice.
Sullo stesso principio si basa lo schema Ponzi, dal nome del suo ideatore. Anche qui vengono fatte promesse di carriera è successo che puntualmente non arrivano.
Questi modelli, così simili da essere sovrapponibili, vengono infatti considerati truffaldini. Sono vietati per legge in molti paesi tra cui l’Italia in cui il reato viene punito con ammende salatissime o persino la reclusione (fino a un anno).
La maggior parte delle organizzazioni che adoperano questi sistemi hanno vita breve ma tramite mezzucci e cavilli legali altre riescono a sopravvivere e ad essere anche molto presenti nella promozione sui social.
Ma come riconoscere queste pericolose realtà per starne alla larga?
Innanzitutto il tipo di contenuti sponsorizzati presenti sulle piattaforme è standardizzato: c’è sempre una persona giovane che cattura l’attenzione mostrando quanto sia bella la sua vita da quando lavora per l’azienda tanta da potersi permettere anche dei lussi come vacanze, macchine eccetera.
Un’altra promessa che viene fatta è quella di un orario di lavoro fortemente ridotto e con un impegno minimo per cui non è necessaria una qualifica.
Inoltre anche il tipo di conversazioni che i recruiter intraprendono sono molto simili tra loro. Per riuscire ad ingraziarsi il mal capitato, il primo messaggio contiene sempre degli apprezzamenti riguardo gli interessi o il profilo della persona che vogliono reclutare. Viene chiesto poi se si ha qualche minuto per poter parlare della loro azienda.
Anche nel momento in cui ci si mostra pronti ad ascoltare di che cosa si tratta, non viene mai spiegato per messaggio ma anzi si viene invitati a partecipare a delle call in cui si parla del lavoro.
Anche con molta insistenza nessun recruiter spiega mai il suo incarico effettivo prima della call.
Probabilmente questo perché vengono fornite delle direttive rigide in quanto psicologicamente la conversazione diretta rispetto alla messaggistica ha più probabilità di risultare accattivante ed efficace.
Fortunatamente la Gen Z ha iniziato a riconoscere questi elementi poco credibili. Indicati con il nome di “fuffa guru”, prendendo anche in giro le loro modalità di comunicazione facendoli diventare personaggi quasi comici.
Essenziale per evitare di cadere in questo tipo di truffe è prendere consapevolezza dell’amara verità. Non esistono soldi facili. Purtroppo nulla viene regalato e i veri risultati nella vita si ottengono tramite il duro lavoro, la dedizione e la passione per ciò che si fa.