Come ho scritto un romanzo di 470 pagine partendo da una bustina di zucchero…
Tutto è successo nel 2010, quando l’Autogrill aveva indetto un concorso stampando le regole sulle bustine di zucchero.
A quei tempi viaggiavo molto per lavoro e mi trovavo spesso in autostrada, per cui mi fermavo sovente in Autogrill, sia per mangiare che per un semplice caffè.
Quando vidi questa iniziativa, la trovai molto interessante e, soprattutto, originale, anche perché avevo appena terminato di scrivere il mio primo libro, che raccoglieva 10 racconti. Avevo quindi la “penna calda” e l’entusiasmo di continuare.
Solo che mi mancava l’idea, la scintilla…
Però, grazie a quelle bustine di zucchero, tutto prese pian piano forma nella mia mente.
Per partecipare al concorso, bisognava scrivere un racconto che ruotasse intorno a una tazzina di caffè. Per me era come sfondare una porta aperta, visto che in quegli anni ne bevevo 5/6 al giorno, e quindi avevo molto da raccontare: il caffè in un incontro di lavoro, il caffè con amici, il caffè con una ragazza, ecc.
E così iniziai a scrivere un racconto che parlava di due ragazzi che si scontravano alla cassa di un Autogrill e, senza saperlo, si sarebbero ritrovati entrambi a Torino come contendenti per una gara d’appalto…
Però c’era un problema: ero così preso dalla scrittura della storia che non mi accorsi di aver già riempito 70 pagine in formato A4!
Presentare un racconto così lungo non era nei requisiti del concorso, ma allo stesso tempo mi dispiaceva buttarlo… che fare, quindi?
Tutto si risolse quando nella mia testa riaffiorò “la mia sfida”: quella di scrivere un romanzo, che tecnicamente risultava più complesso di un racconto.
E così, dopo due anni e mezzo, il 6 gennaio 2012 alle 2 di notte, quelle 70 pagine divennero ben 470. Pochi mesi dopo feci la mia seconda pubblicazione.
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A presto,
Stefano