Psicologia

Ansia e malessere, non combattiamoli con i farmaci

Al mattino ti svegli e, appena apri gli occhi, la senti addosso, come un peso sul torace ed una percezione di una sgradevole imminenza. Oppure sei in giro e ti accorgi di avere tutti i muscoli contratti, come in uno stato di allerta per qualcosa che potrebbe attaccarti in ogni momento. 

O ancora, ti stai divertendo con gli amici quando un’inquietudine profonda, che arriva da chissà dove, si impadronisce del tuo stato d’animo e ti rovina del tutto un’occasione di svago. L’ansia arriva sempre senza un motivo scatenante. 

Quando stiamo male, la prima cosa a cui pensiamo é ritrovare la “stabilità” e così cerchiamo subito di sbarazzarci di quel fastidio, di quel dolore, di quel turbamento. Vogliamo stare tranquilli, ma purtroppo della tranquillità abbiamo un’idea del tutto distorta. Infatti è proprio un eccesso di calma, intesa come assenza di novità, di avventure e di rischio quello che fa emergere i disagi interiori.

Proprio quando non ci sono novità, quando nella nostra vita c’è “calma piatta” e assenza di attività, allora i malesseri arrivano. Bussano alla nostra porta per farci incontrare modi di essere più consoni alla nostra vera natura. I disagi però non sono delle penitenze che dobbiamo scontare, ma voci dal profondo che sussurrano “adesso tocca a te a entrare in scena”. 

Dietro ai momenti di sofferenza ci sono sempre dei volti di noi che stiamo tenendo nascosti. Non combattiamoli con i farmaci, perché così torneranno a riaffacciarsi. Lasciamoli emergere, perché così c’indicheranno la strada per essere davvero noi stessi. Smettiamo di considerare i disagi, le paure, la rabbia o la tristezza come dei nemici. Sono loro che cercano di difenderci e di farci portare alla luce la nostra unicità, ciò che ci caratterizza e che avevamo sepolto dietro uno schermo di convinzioni ed atteggiamenti sbagliati. 

I momenti di difficoltà che incontriamo nella vita ci stanno offrendo l’opportunità di una svolta esistenziale significativa.