Al lupo che mi ha mangiata per anni
Un lupo che non sempre ha l’aspetto che ci immaginiamo.
Cari lettori e lettrici,
eccoci di nuovo insieme nel condividere tra tante parole, i pensieri che, alla velocità della luce, scorrono nella mia mente.
Voglio subito farvi una domanda, “ma chi è questo lupo?”. Per giusto il lupo è un animale che al primo sentir dire ci può incutere paura, eppure è l’animale che fin dall’antichità veniva visto come simbolo di lealtà e rispetto.
Io oggi lo traggo a me semplicemente perché ho intenzione di associarlo al male che mi è stato fatto e che è stato divorato, piano piano, proprio dallo stesso lupo. Non mi sono mai reputata un lupo solitario, eppure ne diventai parte. Iniziai ad essere qualcuno che mai avrei riconosciuto prima di allora. La parola “lupo” viene da me associata non solo ad un’unica altra “parola”, ma sono molteplici quelle che appaiono davanti ai miei occhi.
La malattia, i disturbi alimentari, principalmente sono stati il mio lupo, ma ancor prima si chiamava depressione. Una vera e letteraria bestia, che, si interseca dentro a te tramite mille cause e, in un attimo, spegne ogni singolo rametto che, con gli altri crea il nostro albero, o meglio il nostro “io”.
Il lupo che mi ha portato al suo branco, ovvero alla depressione, disperatamente era più che altro, una vera e propria persona. In realtà, tutto uno strano gioco della vita, con persone sbagliate, che mi hanno spinto nella tana, nella quale rimasi intrappolata per troppo tempo.
Il mio lupo era colui che con amore aveva aggiustato ogni singola crepa, che già era parte della mia vita. Era un lupo attraente, questo lo possiamo dire. Occhi azzurri e capelli castani, ma talmente attraente da esser riuscito ad entrare a pieno nella mia vita, nel mio cuore.
Non era la mia malattia, ma sfortunatamente ne fece parte, aiutó al capobranco a farmi letteralmente fuori. Giorno dopo giorno, mesi, fino ad arrivare ad anni. Il mio lupo, esiste ancora, ora però lo voglio affrontare, anche se ormai la situazione è cambiata. Nonostante le mie intenzioni di dimostrare di potercela fare e di avere la forza di non essere più sottomessa, il lupo ormai si è rinchiuso nella tana.
Esatto, non ha intenzione minimamente di farsi sentire, di poter dialogare per eliminare ogni maledetta frattura creatasi.
Cari lettori e lettrici non fatevi abbattere dai vostri lupi. Ricordatevi che un giorno molto probabilmente non riusciranno nemmeno più ad uscire dalla tana, ma mi raccomando non prendete il loro posto, non trasformatevi mai, anche voi in un lupo.
La vostra scrittrice Mc.