Psicologia e arte: Frida Kalho
Nata il 6 luglio 1907, Frida dice di essere nata nel 1910, anno della rivoluzione messicana, di cui dice di sentirsi figlia. Quando ha 6 anni si ammala di poliomielite, malattia virale che la tratterrà confinata nella sua camera per 9 mesi. In seguito, riprende lentamente a vivere normalmente, anche se una delle sue gambe rimarrà per sempre più debole. Studia al Collegio Aleman e nel 1922 si iscrive alla famosa scuola nazionale “la preparatoria” per diventare medico.
All’età di diciotto anni, nel 1925 la giovane Frida, tornando a casa da scuola, in città del Messico rimane vittima di un grave incidenti. Il bus su cui era, viene infatti colpito e distrutto da un tram. Lei ne consegue lesioni quasi mortali in tre parti della colonna vertebrale e alle costole. Dopo 1 mese in ospedale viene dimessa ma rimane obbligata a stare a letto per svariati mesi. I suoi genitori la aiutano nella sua solitudine regalandole un letto con uno specchio attaccato sopra di lei. Così che lei possa vedersi e inizia il suo famoso lavoro di autoritratti.
Per avere un parere su essi, Frida, chiede opinione ad uno dei muralisti messicani più conosciuti del momento. Diego Rivera, con cui nel 1928 inizia una relazione e che divenne il suo compagno di vita. Insieme girarono il mondo, dedicando la loro attenzione principalmente all’arte e al patriottismo messicano. Più volte durante il corso della sua vita la sfortunata pittrice viene incontro ad aborti naturali. Purtroppo causati dall’incidente subito in giovane età, che la portarono a soffrire di depressione. La relazione tra Diego Rivera e Frida Kalho era marcata da infedeltà da entrambi i lati. Anche se principalmente da parte del marito, in quanto esso tra le tante amanti avute, poteva nominare la sorella di Frida.
Dopo questo tradimento immorale, i due artisti divorziano, tornando però insieme più tardi. Dopo un’altra fredda rottura nella coppia, questa volta scelta dal marito, Frida decide come sempre di sfogare il sentimento di solitudine attraverso l’arte; con l’opera “le due Frida”. Evidenzia il legame tra lei e Diego, e la sua incapacità nella realtà di separarsene completamente attraverso l’immagine di lui trattenuta tra le mani di una delle due versioni di lei e l’altra dopo aver tagliato il cordone che collegava i due cuori. Anche questa separazione si dice temporanea in quanto un anno dopo si risposano.
Nel 1944, a causa di forti dolori, Frida Kalho si ritrova costretta ad indossare un busto d’acciaio che la renderà fisicamente più debole ma che non riuscirà a fermarla. Portandola infatti a dipingere “la colonna spezzata”, che la fa riconoscere come ancora più popolare. Nel 1945 la pittrice riceve un premio nazionale per il dipinto “Moses”. In cui rappresenta un sole circondato da Dii ed eroi di diverse religioni e periodi storici secondo Frida, quali Buddha, Karl Marx, Gesù, Gandhi, Hitler, Napoleone e Cesare.
A causa di una cancrena alla gamba, le viene amputata, portandola nuovamente ad un grave stato depressivo, dalla quale non si riprenderà mai completamente. Muore nel 1954, alla giovane età di 47 anni a causa di embolia polmonare, nella sua casa in Messico.
L’arte di Frida Kalho è stata spesso associata al movimento surrealista per i suoi riferimenti alla natura, alla morte e alle religioni attraverso la rappresentazione di organi asportati e di nuvole demoniache.
Nonostante ciò questo movimento è qualcosa a cui lei direttamente non si sente legata in quanto sostiene che questo genere di arte sia frivolo e che gli artisti a crearlo, non facciano niente di speciale. Durante il corso della sua vita l’artista dipinge oltre 150 opere, delle quali più di un terzo sono autoritratti in vari momenti della sua vita; stile artistico che la porta ad essere una figura storica femminista e un’artista che verrà riconosciuta e ricordata per decenni avvenire.