Musica, come evasione dalla realtà
L’arte è sempre stata per l’essere umano una maniera per evadere dalla realtà e forse nello specifico dai problemi che in essa lo tormentavano.
Attraverso questa, infatti, la persona sembra capace di isolarsi e ritagliare un suo piccolo spazio per meglio esprimersi nel mondo e compensare la comunicazione quando essa gli viene difficile.
Spesso, infatti, proviamo emozioni molto forti che sentiamo di non riuscire a comprendere completamente. Li ci viene più semplice fare uso di un mezzo intermedio come la musica per esprimerci. Quanto è bello infatti ascoltare una melodia o un testo e sentirsi compresi?
Come se l’artista stesse vivendo in primo piano le nostre stesse esperienze. Egli sente che il nostro sentimento non è più qualcosa che solo noi viviamo ma bensì è proprio ciò che ci lega a qualcuno che come noi l’ha provato, divenendo quindi un’esperienza condivisa.
Molti studiosi hanno infatti evidenziato come la scelta di una musica specifica in un determinato contesto, non è conseguenza di una coincidenza ma bensì che sia fatto per un sentimento di nostalgia. Anche di un’emozione precedentemente provata o per un collegamento conscio (o non) ad una determinata persona o ad un posto simbolico con la canzone.
La musica esprime un messaggio e l’interlocutore ascoltandola cerca di identificarsi in essa e/o trovare conforto. Per questo motivo siamo spesso legati emotivamente ad artisti o canzoni che ci fanno sentire forti emozioni.
È quindi ovvio che a dipendenza del soggetto e dei vissuti, saranno diversi i tipi di arte che lo colpiranno emotivamente. La musica ha inoltre il forte potere di stimolare alcune aree del cervello coinvolte nella maggior parte dei gesti della nostra quotidianità. Inoltre rilascia nel cervello una sostanza chiamata dopamina, che gestisce i livelli di umore, dell’attenzione e del piacere.
Ascoltare buona musica ha quindi sul nostro cervello lo stesso impatto che mangiare un piatto che ci piace molto, migliora l’umore.