Full Metal Jacket, film del 1987 di Stanley Kubrick
Hartman: “Se voi signorine finirete questo corso e se sopravvivrete all’addestramento, sarete un’arma. Sarete dispensatori di morte e pregherete per combattere. Ma fino a quel giorno, siete uno sputo, la più bassa forma di vita che ci sia nel globo. Non siete neanche fottuti esseri umani. Sarete solo pezzi informi di materia organica e anfibia comunemente detta merda. Dato che sono un duro non mi aspetto di piacervi, ma più mi odierete, più imparerete. Io sono duro però sono giusto.”
Full Metal Jacket è un film del 1987 diretto da Stanley Kubrick. Ed è la trasposizione di un libro semi-autobiografico, Nato Per Uccidere, scritto dall’ex marine Gustav Hashford. Narra dell’avventura di un marine soprannominato Joker (per il fatto che racconta battute ed è scherzoso), che da un campo di addestramento militare americano, arriva in Vietnam come corrispondente giornalistico, durante l’invasione del Tet.
Il titolo del film “Full Metal Jacket” allude al rivestimento del proiettile (si può tradurre letteralmente in “camicia totalmente in metallo”).
Si può dividere il film in due parti:
– la 1°parte, ambientata in America e concernente l’addestramento da parte di Joker e delle altre reclute;
– la 2°parte, invece, è ambientata in Vietnam, più precisamente nella città di Hue. Riguarda lo stanziamento dei soldati americani in territorio nemico.
Durante la prima parte, osserviamo le reclute venire prese di mira fisicamente e psicologicamente dal sergente Hartman, attraverso esercizi massacranti e offese verbali ripetute. Tutto questo per preparare loro in modo adeguato ad affrontare le avversità che troveranno in Vietnam (o quasi).
All’interno del campo, i soldati vengono privati dei loro nomi e vengono fatti tutti rasare, perdendo di fatto la propria individualità e venendo trattati in modo uguale. Qui vige l’eguaglianza: “non conta un cazzo nessuno”.
Tra brevi momenti di svago, percorsi a ostacoli, pulizia di bagni, lucidature di fucili e marce strazianti, quasi tutte le reclute superano il periodo di addestramento e sono pronte per entrare in guerra.
Tutti meno una: il soldato denominato Palla Di Lardo (a causa della sua robustezza). Il quale, destabilizzato psicologicamente dalle punizioni e dagli insulti di Hartman, prima fa fuoco contro il sergente, uccidendolo. Successivamente, capendo ciò che è diventato e preferendo non continuare a vivere così, si spara. Questa scena conclude la prima parte.
Nella seconda parte, ci troviamo in Vietnam. Joker, adesso un giornalista per conto di una rivista americana, desidera lasciare la sua attività per partecipare alla guerra in modo attivo. Per questo motivo, è mandato a sud del Vietnam, dove incontra la Squadra dei Porci Arrapati, capitanata dal soldato Cowboy (derivato dal fatto che è texano), una delle reclute di Hartman nonché suo amico.
Dopo aver fatto la conoscenza della squadra, nonostante le ostilità di un membro del gruppo, Animal Mother, Joker è accolto nel gruppo. Durante una delle avanzate americane, i soldati si trovano assediati da un cecchino vietnamita che fa fuori tre di loro. Li costringe a battere momentaneamente in ritirata, in attesa di rinforzi mandati dal Quartiere Generale.
Viene però deciso di proseguire comunque e, attraverso distrazioni e stratagemmi, Joker riesce ad arrivare alle spalle del cecchino. Ma, nel momento in cui sta per sparare, esita perché vede una ragazzina. Atterrata e morente, la ragazzina prega in vietnamita il marine di finirla, cosa che malvolentieri accetta di fare.
Il film Full Metal Jacket si conclude con i soldati americani che si ritirano, cantando la Marcia di Topolino, simbolo di una regressione allo stato fanciullesco.