Le origini di Kuchisake-onna, lo spirito maligno giapponese
Chi è la famosa donna dalla bocca spaccata? Si tratta di Kuchisake-onna, uno dei tanti spiriti maligni che, secondo la leggenda, ha infestano le strade del Giappone negli anni 80.
Questa è la storia di Kuchisake-onna, ovvero la donna dalla bocca spaccata. Diffusasi nel 1979, la storia racconta di una donna mutilata dal marito, tornata per perseguitare vittime innocenti. In patria, il racconto ha causato molto scalpore, tanto che ai bambini veniva permesso di tornare a casa da scuola solo in gruppo e accompagnati dalle insegnanti.
Kuchisake-onna, una donna bellissima vissuta tra il 1603 e il 1868 (periodo Edo o Tokugawa), andava in giro per il villaggio in cui abitava chiedendo agli abitanti se la trovassero bella. Ovviamente, tutti gli uomini non potevano che rispondere affermativamente. La giovane si sposò con un samurai, ma presto iniziò una relazione clandestina con un soldato. Quando il marito scoprì del tradimento, chiese all’amante perché avesse scelto proprio lei. L’altro rispose che sua moglie era stupenda e non si sarebbe mai sognato di rifiutarla.
Il samurai, apprezzando l’onestà dell’uomo, lo risparmiò e decise di vendicarsi sulla propria sposa. Le tolse l’unica cosa a cui teneva veramente, cioè la sua bellezza. Infatti, tornato a casa, prese un paio di forbici e le tagliò la bocca da orecchio a orecchio (creando una specie di Glasgow smile). La donna, addolorata dalla perdita di ciò che aveva di più caro, si tolse la vita con un colpo di pistola e cadendo da un ponte.
Il suo spirito, però, si aggira sulla terra, condannato a vendicare il suo dolore. Si impossessa di un corpo che le assomiglia e viaggia, ancora oggi, nel mondo. Impossibile sapere dove avverrà il prossimo avvistamento.
Esistono due leggende che riguardo questa anima tormentata. Entrambe hanno dei punti in comune, ma alcuni aspetti sono molto più macabri.
Partiamo, quindi, con quella più tradizionale. Secondo la leggenda, la donna, con indosso una mascherina, si avvicinerà ai poveri sprovveduti per chiedere se la trovano bella. A quel punto il fantasma si toglierà ciò che le copre il volto e lo chiederà un’altra volta. Se la persona davanti a lei urlerà o risponderà di sì, lei le squarcerà la bocca per farla assomigliare alla sua. Se, invece, risponderà di no, la donna seguirà il malcapitato a casa e lo assassinerà in modo brutale.
In base alla leggenda moderna, però, Kuchisake-onna indossa una mascherina che si usa negli ospedali. Quando si avvicina alle potenziali vittime con la solita domanda, se queste rispondono negativamente, lei le ucciderà con un paio di forbici. Se, invece, risponderà di no dopo la rimozione della maschera, la persona davanti a lei verrà tagliata a metà. Nel caso in cui risponda affermativamente, come in precedenza, sarà sfigurata con l’uso delle forbici.
Le vittime sembrerebbero non avere scampo. Tuttavia, ci sono dei modi attraverso i quali si può confondere lo spettro. Secondo entrambe le versioni della leggenda, basterebbe rispondere alla domanda con un “forse”, oppure lanciarle delle caramelle o denaro che lei si metterà a raccogliere. Avrete così il tempo di scappare senza farvi inseguire, evitando di venire uccisi a casa vostra quella stessa sera.
Nel corso degli anni, Kuchisake-onna (o chi si spacciava lei) è stata avvistata. Nel 2004, in Corea del sud, una donna ha iniziato a inseguire i bambini per le strade, coprendosi il viso con una maschera rossa.
Negli anni ’70, periodo in cui ha cominciato a diffondersi la leggenda, una donna era solita a inseguire i bambini per le strade. Questa, però, fu investita da una macchina e morì. Il suo viso aveva lacerazioni che andavano da orecchio a orecchio.
L’ultimo avvistamento risalirebbe al 2018, in Texas. Qui una donna avrebbe mostrato il terrificante sorriso a un bambino, dopo essersi tolta una mascherina chirurgica.
Non sappiamo se questa leggenda sia del tutto reale o se, come spesso accade, alcune cose siano state inventate, l’unica cosa che sappiamo è che di queste leggende ce ne sono fin troppe e dobbiamo essere solo noi stesse a scegliere a quale credere e a quale no.
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Al prossimo articolo,un bacio,Miriana.
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