Interviste

Intervista a Sonny Garcia: “Trent’anni alla console e ancora la stessa emozione”

Ci racconti un po’ chi sei e da quanto tempo fai il DJ?

Mi chiamo Sonny, sono di nazionalità dominicana e faccio il DJ da circa 30 anni. Tutto è iniziato un po’ per gioco, con gli amici in un localino… poi, con il tempo, è diventato qualcosa di più serio. Una vera passione che porto avanti ogni volta che ho l’occasione di far muovere la gente con la musica.


Com’è nata la tua passione per la musica e per il DJing?

La passione per la musica c’è sempre stata. Da piccolo ero quello che stava con le cuffie anche a pranzo. Crescendo, ho iniziato a frequentare eventi, serate, e mi sono reso conto che volevo stare dall’altra parte della console. Volevo far vivere emozioni, non solo sentirle.


Ti ricordi la tua prima serata? Com’è andata?

Assolutamente sì. Era una festa al Moonro di Ascona, in un piccolo locale. Ero nervosissimo, le mani mi tremavano. Ma appena ho visto la gente muoversi e divertirsi, mi sono rilassato. È andata molto meglio di quanto mi aspettassi.


 Che tipo di musica metti di solito durante le tue serate?

Dipende dalla serata, ma in generale mi muovo tra reggaeton, trap, afro e un po’ di commerciale. Mi piace creare un flusso, un viaggio musicale che tenga la pista viva dall’inizio alla fine.


Hai qualche artista o genere musicale che ti ispira particolarmente?

Ce ne sono tanti, ma uno in particolare è Kenny Ground. Ha un modo unico di costruire i suoi set, molto emotivo ma anche molto potente. Mi ispirano anche tanti DJ emergenti, la scena è piena di talenti.


 Come scegli i pezzi da mettere durante una serata?

Preparo sempre una selezione base prima di ogni evento, ma poi molto dipende dal momento. Ascolto il mood, l’energia della gente, e da lì decido se alzare il ritmo o rallentare un po’. È tutto molto istintivo.


 Ti capita di adattare la musica in base al pubblico che hai davanti?

Sempre. Ogni serata è diversa. Se vedo che qualcosa non funziona, cambio subito direzione. Il DJing non è solo suonare musica bella, è anche saper leggere le persone e guidarle attraverso l’energia della notte.


Com’è la scena musicale qui in Ticino, secondo te?

È piccola, ma viva e molto influenzata dall’Italia. Il Ticino non ha più una vera identità musicale, col tempo si è un po’ persa purtroppo. Ci sono però tante persone appassionate, tanti giovani talenti che spingono, anche se a volte manca visibilità. Ma le cose si stanno muovendo, e sono felice di farne parte.


Hai qualche progetto futuro o sogno legato alla tua attività da DJ?

Sto cominciando un progetto nuovo… al momento non ne parlo, ma vedrete presto!


Che consiglio daresti a chi vorrebbe iniziare a fare il DJ?

Studia, ascolta tanta musica e soprattutto mettici il cuore. Non farlo solo per “fare serata”, ma perché senti che la musica ti appartiene. E poi, non avere paura di sbagliare: ogni errore è un passo avanti.


🎶 Grazie Sonny per averci aperto la porta del tuo mondo musicale. Che la tua passione continui a far vibrare le notti ticinesi e non solo!