Cinema

Freddy Krueger: Quando gli incubi diventano realtà

La mente geniale del regista statunitense Wes Craven, nonché uno dei miei preferiti, negli anni ’80 creò la figura raccapricciante e allo stesso tempo iconica del caro vecchio zio Freddy Krueger con la saga dei film Nightmare. Questa saga rappresentava solo uno degli esempi di come la paura dell’uomo nero possa prendere corpo, trasformandosi in una creatura da incubo.

Quante volte, nella nostra infanzia, siamo stati vittime di incubi in cui i protagonisti erano mostri sfigurati o forme di vita sconosciute, che ci impedivano di distinguere tra sogno e realtà? Questi incubi, spesso, sembravano così reali da farci percepire una tangibile connessione con il mondo reale.
Ma la domanda reale è: chi è davvero Freddy? Da dove deriva la sua storia?

Per chi non è fan sfegatato come me di questo personaggio, divenuto un mito degli horror anni ’80-’90, ecco qualche curiosità su come il nostro amico con l’abbronzatura esagerata e una manicure fatta male sia diventato quello che tutti conosciamo.

Frederick Charles Krueger nacque nel 1948 da uno stupro subito da sua madre, Amanda Krueger, una suora che lavorava in un manicomio criminale. Amanda fu violentata da un centinaio di internati del manicomio, e il piccolo Freddy venne affidato a un uomo che si rivelò un alcolizzato violento. Quest’uomo trasformò l’infanzia di Freddy in un inferno, seviziandolo e sfogando su di lui la propria frustrazione e pazzia.

In aggiunta, Freddy venne tormentato dai suoi compagni di classe per essere “nato dal peccato”. Questa discriminazione portò il piccolo Freddy a isolarsi, sviluppando un atteggiamento sempre più disturbato e macabro. Durante l’adolescenza, Freddy iniziò a commettere delitti, tra cui l’omicidio del suo tutore, praticando allo stesso tempo atti di autolesionismo per provare “piacere”. Grazie alla sua storia tormentata e agli abusi subiti, riusciva sempre a farla franca per incapacità di intendere e volere.

Trasferitosi nella cittadina di Springwood, nel quartiere di Elm Street, Freddy si sposò con Loretta, una donna dolce e amorevole, con la quale ebbe una figlia, Katherine. Per un breve periodo, Freddy visse una vita serena, ma la sua vera natura non poteva essere eliminata, solo sopita. Il “demone” dentro di lui tornò a prendere il controllo, e i delitti a Elm Street ebbero inizio.

Freddy uccise oltre venti bambini, collezionando foto raccapriccianti delle sue giovani vittime e conservando gli strumenti di tortura nel seminterrato della sua casa. Loretta, ignara della vera natura del marito, un giorno scoprì il suo lato oscuro. Giurò di non dire nulla per salvare la propria vita, ma Freddy, preso da un raptus di rabbia per aver infranto l’unica regola della casa — non entrare MAI nel seminterrato — la strangolò davanti agli occhi della figlia.

Freddy venne arrestato per gli omicidi, ma rilasciato per un tecnicismo legale e per mancanza di prove. I genitori delle sue giovani vittime decisero di farsi giustizia da soli, attirandolo in un capanno fuori città, dove gli diedero fuoco. In punto di morte, Freddy ricevette un’offerta da tre demoni dei sogni: diventare eterno e continuare la sua “opera oscura”, materializzandosi nei sogni dei figli dei suoi carnefici e potendoli uccidere come nella realtà.

Da allora, Freddy Krueger divenne l’uomo nero degli incubi, seminando morte e paura tra i giovani di Elm Street. Grazie al suo humour nero, Freddy divenne presto uno dei mostri cinematografici più famosi di tutti i tempi, incarnando il male assoluto.

Nancy Thompson, una delle protagoniste più famose della saga, nel primo film Nightmare – Dal profondo della nottecapisce che Freddy si nutre della paura delle sue vittime. Freddy diventa quindi una pura incarnazione del male, radicata in ciò che gli esseri umani temono e trasformano in realtà.

Wes Craven, con Nightmare, esplora temi profondi: la paura, l’adolescenza e la giustizia fai-da-te. Il film mostra come le azioni dei genitori di Elm Street abbiano conseguenze irreparabili sulle vite dei figli. L’orrore di Freddy diventa una metafora della paura stessa, che si nutre della vulnerabilità umana.

Il personaggio di Krueger, deformato dalle fiamme, è un’icona del cinema horror, con il suo guanto dotato di lame che incarna il perfetto mix di creatività e terrore. Wes Craven scelse un’arma così unica per rendere Freddy immediatamente riconoscibile, trasformandolo in un simbolo intramontabile.

Dopotutto, siamo noi stessi gli artefici dei nostri incubi. La paura, con le sue radici nel subconscio, ci ricorda quanto sia preziosa la vita e quanto sia importante affrontare i nostri demoni interiori. Wes Craven ci invita a riflettere: dobbiamo chiudere gli occhi e osare, oppure restare svegli e vittime del destino?

In entrambi i casi, ciò che vince è sempre la paura stessa.