Musica

L’Età dei ‘Bronzi di Riace’: il Country e il Folk

Nell’articolo precedente mi sono espresso sull’importanza che prima il blues e, successivamente, il rhythm & blues hanno avuto nella nascita del genere musicale più apprezzato al mondo: il rock’n’roll.

Mi sembra doveroso, quindi, far menzione anche degli altri due generi musicali che hanno contribuito in maniera considerevole alla nascita del rock: il country e il folk.

In principio, il country veniva chiamato “hillbilly music”, in quanto le sue tradizioni musicali appartenevano agli Stati Uniti meridionali e agli Stati Uniti sud-occidentali. Se mai vi trovaste a Bristol—nel Tennessee, non in Inghilterra!—non mancate di far visita al Birthplace of Country Music Museum: fu qui, infatti, nel 1927, che si svolse la prima seduta di registrazione di un disco country!

La musica country è rinomata per le sue ballads e i brani di danza (l’“honky-tonk” per intenderci), arrangiati in maniera molto semplice, con testi popolari e armonie tradizionalmente accompagnate da strumenti come il banjo, i violini, l’armonica e diversi tipi di chitarra (acustica, elettrica, steel e resofonica). Logico, a questo punto, pensare che questo genere abbia radici assai più profonde, risalenti persino al secolo XIX, riscontrabili nella musica popolare dell’epoca, come, ad esempio, l’Appalachian music, la Mexican music, il folk e, anche, successivamente, il blues. Si può benissimo affermare, dunque, che la nascita della musica country trovò la sua ispirazione durante la famigerata conquista del West!

La prima generazione di artisti country, come abbiamo visto, ebbe origini intorno agli anni ’20. I loro esponenti più famosi furono James Gideon “Gid” Tanner, gli Skillet Lickers, Fiddlin’ John Carson e Jimmie Rodgers. Nei decenni successivi, altri artisti salirono sul palcoscenico della popolarità (mondiale): Johnny Cash, Bill Monroe, Lester Flatt, Patsy Cline, Marty Robbins e Jim Reeves.

Tra gli artisti più moderni, è doveroso menzionare la leggendaria Charlie Daniels Band.

Il country, come molti di voi sapranno, ebbe anche una grandissima influenza nell’industria cinematografica di Hollywood, specialmente dagli anni ’40 agli anni ’70: non c’era film western, infatti, che non incorporasse una colonna sonora fatta di folk e country!

Una storia parallela al country è quella della folk music, distinguibile tra quella ‘tradizionale’ e quella ‘contemporanea’. La prima, più che alle case discografiche, appartiene alla tradizione orale della gente comune che, nei secoli precedenti, non aveva accesso a radio, giradischi o televisioni, ed essendo per la maggior parte analfabeta, si trasmetteva queste canzoni seguendo una tradizione puramente orale. I testi trattavano i drammi e le avventure quotidiane della classe sociale che le tramandava: operai, contadini, soldati, criminali, avventurieri e donnaioli. Il termine ‘folk’ è un’estensione della parola ‘folklore’, coniata nel 1846, e che definiva le tradizioni, i costumi e le superstizioni delle classi incolte.

La folk music contemporanea, sviluppatasi nella prima metà del XX secolo, pian piano ha incorporato diversi altri generi musicali, generando il folk rock, l’electric folk, il folk metal e il country folk.

Lo strumento musicale che più rappresenta questo genere è, senza dubbio, la chitarra acustica, ma anche altri strumenti tipici della cultura nordamericana.

I grandi cambiamenti musicali, politici, di stile di vita e di controcultura associati ai tumultuosi anni ’60 hanno avuto una grandissima influenza in questo genere musicale, basti pensare, ad esempio, ai brani di Bob Dylan. Ma non fu certo l’unico: in questo panorama, altri artisti folk molto influenti furono The Byrds, Barry McGuire, Simon & Garfunkel, The Mamas & The Papas, Woody Guthrie, James Taylor e Tom Paxton. Furono questi artisti che, in un certo senso, crearono un tipo di folk rock assai più “politicizzato”, di protesta, se vogliamo, che rivoluzionò l’intero panorama sociale a livello mondiale.

Per concludere, come di consueto, vi propongo una playlist di brani country e folk tutta da scoprire:

  1. “I’ve been everywhere” – Johnny Cash
  2. “The devil went down to Georgia” – Charlie Daniels Band
  3. “Walking after midnight” – Patsy Cline
  4. “El Paso” – Marty Robbins
  5. “The ballad of Jed Clampett” – Lester Flatt
  6. “The sound of silence” – Simon & Garfunkel
  7. “Sweet baby James” – James Taylor
  8. “California dreamin’” – The Mamas & The Papas
  9. “The times are a-changin’” – Bob Dylan
  10. “The last thing on my mind” – Tom Paxton”

LeonardoM

Leonardo è nato a Prato nel 1975 ed è cresciuto nella provincia di Firenze, in una piccola frazione nel comune di Montespertoli. All’età di appena diciotto anni, durante il suo primo anno all’università, Leonardo ha avuto la possibilità di effettuare un breve stage come giornalista per il quotidiano La Nazione, scrivendo e pubblicando alcuni articoli. La sua passione per la musica, la scrittura e la poesia, lo ha portato, nel 2002, a trasferirsi a New York (U.S.A.), dando inizio alla sua carriera come produttore musicale ed autore. Dopo aver formato il gruppo musicale Fueled by Sound, la loro hit single, “Don’t Disappoint Me”, raggiunse due Hit Parade Canadesi. Dopo la sua felice esperienza nel campo della musica, Leonardo ha iniziato a scrivere sceneggiature, esibendo la sua abilità in diversi generi: crime/thriller, action/drama, western e comedy. Leonardo è il co-creatore ed autore di “Iktomi”, un fumetto dal genere western/fantasy pubblicato negli USA da Source Point Press (2017). È anche co-creatore ed autore di diversi progetti per la TV, che qui elenchiamo: "Charles Henri" (la storia d’amore tra un boia ed una cortigiana durante la Rivoluzione Francese) “The Blue Box” (la bizzarra indagine sulla scomparsa del pene di Napoleone) “The Confraternity” (storia di una serie di omicidi seriali all’interno di una Confraternita rinascimentale) “The Great North” (un western a sfondo canadese con impronte fantasy) “Taste” (la storia di un assaggiatore al soldo di uno spietato governante che tutti vogliono far fuori) Leonardo possiede l’abilità di poter scrivere sia in Italiano che in Inglese, come testimoniato dai vari progetti da lui sviluppati e scritti. Nel 2022, Leonardo pubblica, con la Porto Seguro Editore, il suo primo romanzo intitolato “I Migliori Anni Della Mia Vita”, ambientato all’alba della Grande Guerra in una Sicilia scossa dal dominio mafioso e da amori proibitivi…