Social Media Management

“‘O mi Ami o mi odi’: Realskena risponde alle critiche e svela il lato nascosto

Intervista a Realskena

Come ha reagito quando ha ricevuto questo messaggio da parte dell’insegnante?

Ho riflettuto molto sul messaggio e ho preso molto seriamente le preoccupazioni espresse dall’insegnante. So che il mio contenuto può raggiungere persone di tutte le età, e mi interessa sapere l’impatto che può avere, specialmente su un pubblico giovane. Ma non ho nessuna responsabilità su cosa capisce una persona. Trovo triste che un insegnante arriva a questo, significa che la classe sociale a mio avviso ha fallito.

Cosa pensa riguardo al fatto che i suoi contenuti possano influenzare i comportamenti degli studenti a scuola?

Ritengo che ogni contenuto pubblicato online abbia un potenziale di influenza, perciò cerco di essere responsabile e consapevole. Capisco che i giovani possono prendere esempio dai contenuti che vedono e spero sempre che il mio messaggio sia positivo.

Crede che i social media abbiano un impatto maggiore sui giovani rispetto a qualche anno fa? Se sì, in che modo?

Sì, oggi i social media sono molto più presenti e accessibili, e i giovani sono costantemente esposti a contenuti di ogni genere. Questo ha reso i social uno strumento di informazione e formazione, ma anche una fonte di confronto e pressione sociale, quindi il loro impatto è sicuramente aumentato.

Qual è la sua opinione sulla responsabilità che un influencer ha nei confronti dei propri follower, soprattutto dei più giovani?

Gli influencer hanno una grande potere. Chi ha un pubblico ampio, soprattutto giovane, deve tenere in considerazione l’influenza che può esercitare. Non solo con ciò che dice ma anche con l’esempio che dà. Credo sia importante mantenere sempre rispetto e trasparenza verso il pubblico. Ma non hanno alcuna responsabilità sulla vita di un singolo individuo.

Ha mai pensato, in passato, a come i suoi contenuti potrebbero essere percepiti o influenzare un pubblico più giovane?

Assolutamente sì. Cerco sempre di tenere in mente chi potrebbe vedere ciò che condivido e di avere un approccio positivo e inclusivo, evitando contenuti che possano trasmettere messaggi inappropriati o negativi.

Che tipo di contenuti condivide di solito su Instagram e come sceglie cosa postare?

Solitamente condivido contenuti che riflettono i miei interessi, la moda, i viaggi, e messaggi di incoraggiamento. Scelgo cosa postare pensando a cosa può ispirare o intrattenere il mio pubblico in modo positivo ma se sono in una giornata “no” non pubblico niente anche se sono a cena da cracco non mi interessa mettere foto di hotel a 5 stelle oppure che sono di qua o di là. Se sono arrabbiato e voglio farlo notare lo faccio e nessuno può dirmi nulla.

Qual è la sua opinione sul fatto che i bambini possano replicare certi comportamenti o frasi che vedono sui social, come nel caso segnalato dalla scuola?

Capisco che i bambini, in particolare, possano imitare ciò che vedono online. È proprio per questo che credo che chi crea contenuti debba tenere a mente il proprio impatto, cercando di non trasmettere messaggi inappropriati.

Come bilancia la sua professione e l’influenza che ha con il ruolo di modello per i suoi follower, soprattutto quelli più giovani?

Cerco di condividere contenuti che possano ispirare in modo positivo e di evitare messaggi che possano essere fraintesi. Mi rendo conto di essere un modello per alcuni follower e per questo motivo cerco sempre di mantenere un comportamento responsabile. Ma sono un essere umano e come tale posso sbagliare.

Crede che gli influencer possano educare i propri follower su tematiche importanti, come il rispetto, la responsabilità e il comportamento online?

Sì, credo che gli influencer possano fare molto per sensibilizzare i propri follower su questi temi, soprattutto perché parlano in un linguaggio vicino ai giovani. Penso sia un’opportunità importante per creare consapevolezza su argomenti come il rispetto e l’uso responsabile dei social.

Quali azioni intende intraprendere per evitare che i suoi contenuti influenzino negativamente il comportamento dei giovani in ambito scolastico?

Valuterò i miei contenuti per assicurarmi che siano sempre appropriati e prenderò in considerazione un approccio più attento ai messaggi che possono raggiungere un pubblico giovane, promuovendo valori positivi e comportamenti rispettosi. Ma sarò sempre autentico e reale

Ha mai pensato di collaborare con esperti o con la scuola per sensibilizzare i suoi follower, in particolare i più giovani, sull’importanza di un uso consapevole dei social?

Sì, sarebbe un’iniziativa che trovo molto interessante. Collaborare con esperti o con le scuole potrebbe essere un ottimo modo per fare informazione e promuovere l’uso consapevole dei social media.

In che modo intende cambiare (se lo ritiene opportuno) il suo approccio alla condivisione di contenuti sui social in futuro, alla luce di quanto segnalato dalla scuola?

Sto considerando di adottare un approccio più attento, magari limitando o rivedendo alcuni temi che potrebbero non essere adatti a un pubblico più giovane. Penso anche di includere più messaggi che promuovano valori di rispetto e responsabilità. Pensa che gli influencer, in generale, abbiano un ruolo sempre più grande nell’educazione e nel modello comportamentale dei giovani? Come vorrebbe evolvere in questo contesto? Credo di sì, e vedo questo ruolo come una grande responsabilità. Vorrei evolvermi continuando a crescere come figura positiva per i giovani, cercando di trasmettere valori e messaggi che possano avere un impatto costruttivo su di loro.

Nelle sue storie ha detto che i giovani di oggi stanno male, che cosa intendevi dire?

Molti giovani oggi affrontano profonde difficoltà legate alla salute mentale, alla pressione sociale e all’insicurezza, e il confronto costante sui social media spesso intensifica questi sentimenti. Vedere contenuti sui social che mostrano uno stile di vita ideale o momenti di successo e felicità – quello che loro non hanno o che vorrebbero – può farli sentire ancora più insoddisfatti o inadeguati. Questo fenomeno è triste, perché aumenta il senso di solitudine e il bisogno di conformarsi a standard irraggiungibili, distorcendo l’autenticità e il valore delle esperienze reali. Per molti giovani, i social diventano una finestra su ciò che percepiscono come carenze nella loro vita, anziché uno spazio di ispirazione o crescita, e questo può avere un impatto profondo sul loro benessere emotivo.

Che ne pensa di essere un modello per le nuove generazioni?

Direi di sì, in un certo senso. Ma non voglio fare il moralista; semplicemente dico e faccio ciò che ritengo giusto per me. Condivido i miei pensieri e le mie esperienze senza l’intenzione di insegnare cosa sia giusto o sbagliato. Se qualcuno sceglie di guardare ciò che faccio come modello, gli consiglierei prima di tutto di chiedersi cosa cerca davvero e perché. Non sono qui per salvare o guidare nessuno; ognuno deve trovare la propria strada e affrontare le proprie sfide.

Che rapporto ha con i social?

Il mio rapporto con i social è molto personale e selettivo: seguo pochissime persone e pagine, perché i miei interessi sono altrove, fuori dal mondo dei social. Preferisco vivere la mia vita piuttosto che perdermi nel flusso di contenuti. Una cosa che faccio sempre, per esempio, è non controllare chi guarda le mie storie. Non mi interessa fare i conti con i numeri o con chi mi segue; quello che mi interessa davvero è che le persone capiscano ciò che voglio trasmettere. Per me, i social sono come una favola, un racconto sospeso nel tempo, o forse più come un film di Dario Argento: a tratti misterioso, surreale, con quell’atmosfera che va oltre la realtà. Li uso per esprimermi a modo mio, senza preoccuparmi troppo di piacere a tutti o di seguire le mode del momento.

Cosa vorresti che le persone comprendessero di te come individuo, al di là del personaggio mediatico che appare sui social?

Vorrei che le persone capissero che dietro al personaggio c’è una persona vera, che non è sempre perfetta e che sente profondamente tutto quello che fa. Sono una persona sensibile, attenta agli altri, e spesso molto più vulnerabile di quanto si possa vedere online. Mi emoziono, mi pongo domande, e cerco ogni giorno di crescere, con tutti i dubbi e le difficoltà che fanno parte del cammino di chiunque. Credo molto nei rapporti autentici, nell’ascoltare chi mi sta accanto e, soprattutto, nel dare qualcosa di significativo a chi mi segue.

Mi piacerebbe che chi guarda oltre il “personaggio” scoprisse una persona che non è solo ambiziosa, ma anche genuina e che, nonostante il ruolo pubblico, cerca di restare fedele ai propri valori. Condivido momenti di felicità, ma vivo anche giornate difficili, in cui sono insicuro e faccio errori. E penso che sia importante riconoscerlo, per dimostrare che siamo tutti umani, con le nostre debolezze e i nostri punti di forza. Se qualcuno riesce a vedere questa parte di me, allora sa davvero chi sono.

Chi è Lucas nella vita privata?

Beh, diciamo che fuori dai riflettori sono un po’ come un film d’autore: all’apparenza semplice, ma con trame che richiedono attenzione e pazienza. Sono uno che ama ridere di cuore, inseguire le piccole cose e vivere con quella curiosità che non riesco a perdere, come se ogni giorno fosse un’avventura.

Certo, ci sono sempre persone pronte a dire “Ah sì, lo conosco benissimo!”, magari perché siamo usciti una volta o ci siamo scambiati qualche messaggio. Ma non credeteci troppo! Conoscermi davvero richiede molto più di un selfie o di una serata al bar. Serve tempo, pazienza e, soprattutto, la capacità di andare oltre le apparenze. La verità è che per arrivare a scoprire chi sono davvero, bisogna mettere in campo un po’ di impegno perché non sono una persona che si rivela a tutti così facilmente.

Amo i momenti semplici: guardare il tramonto, condividere una risata sincera con amici che mi apprezzano per quello che sono, e non per quello che mostro sui social. E sì, ho ambizioni e sogni, ma non mi dimentico mai di dove vengo.

Ironia e leggerezza? Certo, sono parte di me. Ma chi mi conosce davvero sa che metto il cuore in ogni cosa che conta. Se volete davvero scoprire chi sono, dovrete fare uno sforzo, perché il vero me emerge quando il sipario è calato, tra una chiacchierata profonda e un sorriso che viene da dentro. E vi assicuro, ne vale la pena!

Ha un credo personale o un modello che ti ispira nella vita?

Assolutamente sì. Ho un credo personale che mi guida in tutto: sia nel lavoro che nelle relazioni, faccio sempre ciò che sento autentico e vero, senza mai adattarmi agli standard degli altri. Non ho bisogno di modelli esterni, perché – diciamolo chiaramente – nessuno è più originale di me (risata).Ogni scelta che faccio riflette la mia identità, senza compromessi e senza filtri. Certo, molti non credono in me e pensano che io sia “sbagliato” o “inappropriato,” ma forse è solo perché non rientro nelle loro aspettative.

Sono diverso, e va benissimo così. Le banalità non fanno per me: regalare fiori, fare i soliti gesti romantici? No, grazie. Se voglio fare un regalo, lo faccio con la mia testa e a modo mio, che si tratti di una cena fuori dagli schemi o di una sorpresa che nessuno si aspetta. Questa è la mia sicurezza, il mio modo di amare la vita: sono Realskena, unico e irripetibile, e me ne vanto con un sorriso. O mi ami o mi odi facile no?