I “leoni da tastiera” chi sono? Come smettere di alimentarli?
Ormai i social hanno preso il sopravvento e molte persone lo usano tutti i giorni e tutto il giorno. C’è chi per lavoro, chi per passione, chi per passare il tempo, chi per trovare l’amore e poi c’è chi invece utilizza i social in maniera sbagliata distruggendo le persone.
Oggi voglio parlarvi dei famosi “leoni da tastiera”, ne avete mai sentito parlare? Sono delle persone che se vi capitano nel vostro cammino, un mio consiglio stateci alla larga.
“I leoni da tastiera” è un termine ironico per descrivere quelle persone che, nascoste dietro l’anonimato o la sicurezza di uno schermo, si sentono incoraggiate a fare commenti aggressivi, offensivi o provocatori che probabilmente non farebbero mai faccia a faccia.
Questi individui, noti anche come “troll” o “haters” spesso esprimono opinioni in modo particolarmente violento o offensivo perché il contesto virtuale riduce le inibizioni. Questo comportamento è favorito dal senso di distanza emotiva e fisica che dà il web: le parole si scrivono e si leggono, ma non si percepisce il danno emotivo diretto che potrebbero causare.
Vi farò degli articoli più avanti dove spiegherò chi sono i “troll” e chi sono gli “haters”
Tra i motivi per cui i leoni da tastiera agiscono così ci sono la ricerca di attenzione, la frustrazione personale, la mancanza di conseguenze reali o anche la semplice voglia di infastidire. Combattere questo fenomeno non è semplice, ma promuovere una cultura digitale rispettosa e consapevole può fare una grande differenza per limitare il loro impatto.
Come difendersi al giorno d’oggi da questi personaggi che si credono forti dietro uno schermo quando sono piccoli all’esterno?
Difendersi dai “leoni da tastiera” richiede sia strategie pratiche che una certa mentalità per evitare di essere trascinati in dinamiche tossiche. Ecco alcuni modi efficaci per affrontarli:
1. Non rispondere o non alimentare il troll
- La regola “non alimentare il troll” è fondamentale: ignorare i commenti aggressivi spesso è la scelta migliore. I leoni da tastiera cercano attenzione e reazioni; ignorandoli, si sottrae loro il “potere” di continuare.
2. Usare le funzioni di blocco e segnalazione
- Le piattaforme social offrono strumenti per bloccare o silenziare utenti molesti, oltre alla possibilità di segnalarli. Queste opzioni sono molto efficaci per ridurre l’esposizione a interazioni tossiche e proteggere la tua salute mentale.
3. Prendere distanza emotiva
- Cercare di non prendere a cuore i commenti offensivi è utile, anche se non sempre facile. Ricorda che la maggior parte dei leoni da tastiera non ti conosce e spesso agisce per sfogare proprie frustrazioni. Non prendere i loro commenti come critiche personali.
4. Impostare limiti di privacy
- Controllare le impostazioni di privacy per limitare chi può commentare o contattarti è una buona difesa preventiva. Ad esempio, puoi scegliere di rendere privato il tuo profilo o limitare la visibilità dei tuoi post a un pubblico ristretto.
5. Rispondere con gentilezza o umorismo (con cautela)
- Se proprio decidi di rispondere, fallo con gentilezza o umorismo. A volte una risposta calma e ironica smonta le intenzioni provocatorie, ma attenzione a non cadere in provocazioni che potrebbero portare a conflitti inutili.
6. Raccogliere prove per diffamazioni gravi
- Nei casi in cui si ricevano insulti gravi o diffamazioni, fare screenshot e raccogliere prove può essere utile. In alcuni casi estremi, si può valutare l’idea di rivolgersi alle autorità competenti per denunciare l’accaduto.
7. Educare ed educarsi al benessere eigitale
- Conoscere i rischi e le dinamiche dei social può aiutare a difendersi meglio. Allo stesso tempo, diffondere consapevolezza e promuovere una cultura di rispetto online contribuisce a rendere il web un posto migliore per tutti.
Vi voglio lasciare con una mia piccola riflessione per tutelarvi da questi “personaggi” che ci capita giornalmente di trovare sul web:
Il segreto è proteggere il proprio benessere evitando di lasciarsi trascinare in dinamiche che non meritano il proprio tempo e la propria attenzione.
Maria Cantarutti