La visione distorta del corpo di un atleta
Quella linea sottile tra passione ed ossessione
La maggior parte delle volte che si osserva un atleta agonista è difficile immaginare come fosse prima di iniziare la sua carriera. Quasi sempre viene dato per scontato che avesse già un buon fisico o una buona genetica. Ma come qualsiasi percorso che si inizia ci sono delle motivazioni ben specifiche dietro. Quasi sempre queste sono legate a disturbi alimentari o a bullismo sul corpo.
Quando si parla di aspetto fisico entrano in gioco delle caratteristiche molto particolari. Spesso il guardarsi allo specchio e non piacersi provoca disturbi fisici, alimentari e mentali, se si considera lo sport a livello generale circa il 30% delle atlete donne è a rischio anoressia, il 60% a rischio bulimia.
PERCHE’ UN ATLETA AGONISTICO HA UNA VISIONE DISTORTA DEL SUO CORPO?
Il Culturismo è uno degli sport più legati allo sviluppo di disturbi alimentari. Il più frequente tra gli atleti di sesso maschile è la vigoressia. Uno dei principali motivi è perché il fisico di un atleta è in continuo cambiamento ed evoluzione. Ci sono delle fasi specifiche da attraversare per incrementare massa magra, muscolo, il corpo si trasforma totalmente. Bisogna essere disposti ad approvare il cambiamento di peso ma non è facile guardarsi allo specchio e accettare un’immagine di se mai vista.
COS’È LA VIGORESSIA?
La vigoressia è un vero e proprio disturbo dell’immagine corporea, caratterizzato dalla continua e ossessiva preoccupazione per la propria massa muscolare, l’allenamento, la massa magra, la tenuta atletica del corpo, anche a discapito della propria salute.
Questo disturbo viene classificato come “anoressia dello sportivo” ed è più frequente negli uomini. Il desiderio ossessivo di vedere il corpo più muscoloso o più “tirato”, viene anche soprannominato “anoressia riversa”.
E NELL’ATLETA DONNA?
Nelle atlete di sesso femminile sono molto più frequenti anoressia e bulimia. Lo smettere di mangiare per raggiungere una condizione di tiraggio perfetta o al contrario l’abbuffasi di cibo accompagnato da successivi sensi di colpa legato al provare ribrezzo per la propria immagine.
Dietro queste donne quasi sempre si nasconde una bambina bullizzata per il proprio fisico e il sentirsi obbligata ad essere sempre perfetta a causa dell’ immagine distorta da pubblicità, social media o banalmente commenti come “Eri più bella quando gareggiavi, sei ingrassata un pò però dalla competizione”. Ed è cosi che anche se si possiede quello che per tutti è “il corpo perfetto”ci si sente sempre la bimba un pò cicciotta del passato”.
La miglior cosa da fare è sicuramente lavorare con professionisti. Collocare al primo posto lo star bene fisico ma sopratutto mentale, lo sport come attività salutare.
Basta un tocco impercettibile e quella che era una passione si trasforma in ossessione, la linea è sottilissima, trasparente, e ci vuole davvero poco per spezzarla del tutto.