Il viaggio che accoglie la malinconia e la nostalgia
Sto scrivendo questo nuovo articolo il giorno 23 dicembre 2023. Alle ore 22,23, per la precisione. Quanti 3! Siamo nel pieno del periodo natalizio. Domani, si dice, sarà la santa notte. La notte magica che, noi bambini, aspettavamo con grande trepidazione.
Chi può dimenticare quei momenti?
Quella notte, da piccini, aspettavamo il grande ed anziano uomo vestito in rosso, con la barba bianca, in sella alla sua slitta, guidata dalle sue magiche renne volanti. Eravamo emozionati all’idea che, l’indomani mattina, avremo trovato i regali, tanto desiderati, sotto l’albero di Natale. Mi sono sempre chiesta come facesse a girare il mondo in una sola notte. Era la domanda che mi accompagnava mentre scartavo i regali.
La letterina era l’altro momento che ricordo con enorme piacere, quasi con le lacrime agli occhi. Sapete benissimo quanto io adori scrivere, passione che avevo già da piccolina. Mi sedevo sulla mia sediolina ed iniziavo: “Caro Babbo Natale…”, accompagnata da quel pizzico di creatività e dai sogni che, diciamocelo un po’, ci rendono ancora oggi un po’ bambini.
Perchè le cene? Ed i pranzi?
Ricordo ancora la multitudine di piatti e leccornie, salate e dolci, da mangiare in quei giorni. Qui, in Puglia, abbiamo una tradizione: le nostre mamme, nonne, zie si riuniscono per fare chili e chili di dolci natalizi, di ogni tipo. Ed anche questo è un ricordo stampato nella mia mente. Momenti che, per un motivo ed un altro, non torneranno più!
Ognuno di noi ha diversi ricordi in merito al Natale.
E, forse, sono proprio loro a far subentrare diverse tipologie di sentimenti.
Il periodo natalizio, spesso associato a gioia e festa, può essere, infatti, anche un momento carico di sentimenti più complessi, come la malinconia e la nostalgia. Queste emozioni si insinuano nei cuori di molti durante le festività, portando con sé riflessioni profonde e ricordi di tempi passati.
La malinconia
La malinconia, un’ombra sfuggente che si insinua nell’anima umana, è un sentimento complesso che ha affascinato poeti, artisti e filosofi per secoli. Questa emozione sfumata, spesso difficile da definire, si manifesta come una sorta di tristezza, un’apatia che avvolge l’essere umano in un velo di malinconia.
La parola “malinconia” deriva dal greco antico, dove “melas” significa nero e “kholé” significa bile. Nell’antica medicina ippocratica, si credeva che la stessa fosse causata da un eccesso di bile nera nel corpo. Oggi, non accettiamo più questa spiegazione fisiologica, ma il concetto di malinconia come uno stato d’animo associato alla tristezza persiste.
Questo sentimento, spesso, si lega alla nostalgia, un’emozione che ci porta a desiderare ciò che è stato o ciò che non può più essere. È un viaggio emotivo nel passato, dove le memorie dolci o le opportunità perdute possono generare una sensazione di tristezza. La malinconia ci invita a riflettere sui momenti trascorsi, generando una connessione profonda tra il passato ed il presente.
Numerosi capolavori artistici sono stati ispirati dalla malinconia. Dipinti, poesie e composizioni musicali, spesso, catturano la complessità di questo stato d’animo. L’opera “Melancolia I” di Albrecht Dürer è un esempio iconico, che raffigura un angelo pensieroso circondato da simboli enigmatici, incarnando il senso di malinconia e contemplazione.
Contrariamente alla percezione comune, questa emozione può fungere da musa creativa. Molti artisti sostengono, infatti, che è proprio durante i momenti malinconici che emergono le loro opere più profonde e significative. La malinconia può, infatti, spingere l’individuo a sondare le profondità della propria anima, portando alla creazione di opere che catturano la complessità dell’esperienza umana.
Sebbene la malinconia possa essere ispiratrice, può anche diventare opprimente. La sfida è trovare un equilibrio tra la riflessione malinconica ed il mantenimento di una salute mentale positiva. La consapevolezza di questo stato d’animo può essere il primo passo per comprendere e gestire la malinconia in modo sano.
La nostalgia
La nostalgia è un sentimento potente ed universale, che attraversa il tessuto dell’esperienza umana, intrecciando il passato con il presente in un abbraccio affettivo. Questa emozione complessa, spesso romantizzata e celebrata, può trasportarci indietro nel tempo attraverso il ricordo di momenti, luoghi e persone che hanno plasmato la nostra esistenza.
La parola “nostalgia” deriva dal greco antico, unione di “nostos” (ritorno a casa) e “algos” (dolore). La stessa è, spesso, descritta come un senso di malinconia o desiderio per un tempo passato, per le esperienze che non possono essere rivissute nella realtà presente. È come se fungesse da ponte temporale, collegando il qui ed ora a ieri, sottolineando la transitorietà della vita umana.
L’arte, la musica e la letteratura sono, di frequente, permeate da un profondo senso di nostalgia. I pittori ritraggono scenari di epoche passate, i musicisti creano melodie che evocano ricordi, mentre gli scrittori tessono storie intrise di un desiderio struggente per il passato. L’arte diventa un mezzo attraverso il quale possiamo immergerci nella nostalgia, permettendoci di riscoprire e rivivere frammenti di esperienze, che sono diventate parte della nostra identità.
La nostalgia è strettamente legata alla memoria. I ricordi sono selezionati, filtrati e, talvolta, idealizzati, creando un quadro di un passato che può differire significativamente dalla realtà oggettiva. Questo sentimento non riguarda necessariamente la ricreazione precisa degli eventi passati, ma, piuttosto, la costruzione di un’immagine idealizzata, un’interpretazione affettiva di ciò che è stato.
Nonostante la nostalgia possa portare gioia e conforto nel ricordo, può anche generare un dolore sottile, un senso di perdita. Questo contrasto tra la dolcezza della memoria e la realtà del presente può essere fonte di conflitto interiore. Infatti, può farci desiderare di tornare ad un periodo in cui tutto sembrava più semplice o significativo, spingendoci a confrontare costantemente il passato con il presente.
Nel mondo moderno, caratterizzato dalla rapida evoluzione tecnologica e sociale, la nostalgia può fungere da ancoraggio emotivo. In un’epoca in cui le cose cambiano ad un ritmo vertiginoso, il richiamo al passato può fornire un senso di stabilità e continuità. La stessa può, anche, essere un catalizzatore per la creatività, ispirando nuove opere ed idee che fondono elementi del passato con l’innovazione contemporanea.
Detto questo, cosa c’entrano la malinconia e la nostalgia con il Natale?
La nostalgia, in particolare, è un sentimento intrinsecamente legato al desiderio di rivivere momenti felici di un passato ormai lontano. Durante il Natale, questa sensazione può intensificarsi, poiché la stagione è, spesso, associata a ricordi d’infanzia, tradizioni familiari e incontri con amici cari. La nostalgia può essere provocata da oggetti, luoghi o, perfino, odori che rievocano esperienze passate, amplificando la consapevolezza del trascorrere del tempo.
La malinconia, d’altra parte, è spesso descritta come una sorta di tristezza dolce, un senso di perdita o di mancanza. Durante le festività natalizie, questo sentimento può emergere quando si confrontano le aspettative idealizzate del periodo con la realtà. La malinconia può essere alimentata da varie fonti, come la solitudine, la distanza dagli affetti o la riflessione sulle difficoltà affrontate nel corso dell’anno.
La combinazione di questi due sentimenti può rendere il Natale un momento di riflessione profonda sulla vita e sul passato. I cambiamenti nella vita, le persone perse e le esperienze vissute possono creare una melodia malinconica che accompagna le celebrazioni natalizie. In questa atmosfera, è importante sottolineare che questi sentimenti non devono essere vissuti come qualcosa di negativo.
La malinconia e la nostalgia possono offrire, infatti, anche un’opportunità di crescita personale e di apprezzamento per le cose importanti nella vita. Invece di reprimerle, sarebbe utile accogliere queste emozioni e cercare di capire cosa ci stanno comunicando. Forse, è il momento di riconnettersi con le persone care, di creare nuove tradizioni o di apprezzare appieno il presente anziché concentrarsi esclusivamente sul passato.
Sulla base di ciò che ho appena scritto, mi piacerebbe sapere quanto siano diffusi questi sentimenti.
Non posso negare quanto sia un periodo molto particolare, per me. Un periodo che si ripete ogni anno, gli stessi giorni. Soprattutto dopo la mancanza della mia mamma, il tutto si è ingigantito, amplificato.
Sì, perchè il Natale amplifica.
Il Natale rende tutto molto più grande, tanto più sentito.
È come se fosse un appuntamento, un primo appuntamento.
Emozioni a mille, domande, dubbi, incertezze che si susseguono nella mente.
Sai che dovrà succedere, ma non sai in che modalità.
Ecco. Questo è il Natale.
Nonostante lo conoscessimo bene, ogni anno è un punto interrogativo. Non sai che emozioni rifioriranno nella tua mente. Così come i ricordi ed i momenti che vorresti e non vorresti rivivere.
Ma loro sono sempre lì, in agguato. La malinconia e la nostalgia non mancano mai!
La malinconia, con la sua sfumata bellezza e complessità, è un aspetto intrinseco della condizione umana. Esplorare questa emozione può portare ad una maggiore comprensione di sè e degli altri. Nell’intrecciare nostalgia, riflessione e creatività, la stessa continua a permeare le sfere dell’arte e della filosofia, rendendo il suo studio un viaggio affascinante nel cuore dell’anima umana.
La nostalgia è un compagno costante nella nostra esperienza umana, un filo sottile che collega il nostro passato al nostro presente. Attraverso di essa, possiamo rivivere le emozioni, le relazioni e gli eventi che ci hanno plasmato. È, comunque, importante abbracciare la stessa con consapevolezza, riconoscendo che il presente offre anche opportunità uniche e preziose. La nostalgia non dovrebbe essere un rifugio, ma piuttosto un ponte che ci connette al nostro passato mentre camminiamo verso il futuro.
Il Natale è un periodo complesso, che evoca una vasta gamma di emozioni. La nostalgia e la malinconia, se gestite con consapevolezza, possono aggiungere profondità al significato delle festività. Sono una parte integrante della nostra umanità, una via attraverso cui possiamo comprendere meglio chi siamo e cosa realmente conta nella nostra vita.
In conclusione, posso dirvi che sto imparando a gestire queste due “nuove” (che tanto nuove non sono!) emozioni. Ho capito che l’unico modo per non farsi prendere troppo, è saperle gestire.
In fin dei conti, come si fa con tutte le emozioni.
Gestirle significa, appunto, vivere meglio la propria vita. Con sé e con gli altri.
Buon Natale!