Un altro giorno di m**** nel carcere “Torre del Gallo” di Pavia
Oh, che bello, sta finendo anche questa giornata di merda alla “Torre del gallo”, a Pavia.
Il carrello della cena è già passato (alle 17:20, e alle 17:45 abbiamo bevuto il caffè), ed ora aspettiamo la terapia farmacologica serale.
Accidenti, son già le 20:50 e ancora non arriva. Di solito alle 20:30 é già qua, ma stasera si fa desiderare. Ed ecco che l’ambiente si scalda.
“Assistente… quando arriva sta cazzo di terapia… ho bisogno delle pillole per dormire … Assistente… Testa di cazzo.
… portami le pasticche, o ti infilo le supposte su per i culo… Assistente… Bastardo» etc. etc.
21:30 arriva l’infermiera con il carrello, ma gli animi dei detenuti sono ormai eccitati. “Era ora bastarda, dov’eri … a fare i pompini alla guardia? Muoviti, zoccola. In carcere mi spiace dirlo ma si parla proprio così. Alle 22 tutto si risolve, ma chissà che razza di pillole ha dato l’infermiera. I detenuti non si calmano, sbattono le porte del blindo, danno fuoco alle lenzuola, e scoppiano quattro bombolette di gas belle piene.
Accidenti, me ne serviva una domani mattina per farmi il caffè, dato che l’ultima mezza bomboletta rimasta se l’è pippata quel pirla del mio concellino nel cesso, poi è uscito dicendomi che ha visto una telecamera nella tazza che lo ha fotografato. “Ma che cazzo fai, i selfie con il culo? Dai, torna a cagare che è meglio!”. Bastarda la galera, cosa mi tocca sopportare, già sono vecchio, già mi mancano i denti! Maria!
Vabbè, alla fine dormiamo, la televisione è rimasta accesa, così se mi sveglio di notte posso vedermi qualche donna nuda su “ascolta, stai zitto e godi”.
Ore 8:00, mi sveglio senza aver visto niente, meglio così: sta passando il carrello della colazione. Prenderò un caffelatte con il loro caffè, che è quello tipo all’americana, molto annacquato.
Come dico io, “Piuttosto che niente, è meglio piuttosto.” Chissà chi ha montato come assistente, vorrei farmi una doccia, vediamo un po’ chi è, metto lo specchio fuori dalle sbarre della cella e vediamo… mmm.. NOO! È un capo posto sulla cinquantina, troppo lento e stanco di lavorare. Questo ora che mi apre la cella per andare a fare la doccia mi fa arrivare a fine pena. Il compagno della cella accanto mi dice che lo conosce. Quando stava in terza sezione lo chiamavano “tavernello”, di fatti c’è li ha gli occhi annacquati di alcool. Siamo a posto, sarà un altra giornata di merda alla “Torre del Gallo”. E andiamo!