Fitness

Proposta di legge per selezione docenti di educazione fisica


1. PREMESSA


L’attuale situazione presenta una popolazione di docenti di Educazione Fisica altamente non qualificata dal punto di vista pratico e didattico, a prescindere dalle condizioni strumentali. Attualmente si registra una scarsità di fruizione dei contenuti pratici, limitati dal contesto, dalla volontà degli studenti stessi e dall’impegno del collegio docenti. Gli insegnanti di Educazione Fisica, selezionati tramite un test a crocette, sono spesso privi di esperienza e capacità nella conduzione di lezioni pratiche.


2. LO SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO CON PRIMA SELEZIONE

La selezione, secondo questa proposta, parte da un primo filtro sugli aspiranti laureandi delle Scienze Motorie che abbiano praticato attività sportiva certificata. Tale certificazione può riguardare qualsiasi attività sportiva, svolta da praticante o agonista, per almeno un anno presso qualsiasi tipo di associazione, non necessariamente una ASD. Anche palestre e centri sportivi possono rilasciare tale certificazione, purché dotati di un “bollino blu” (timbro dell’associazione).

Questa certificazione costituisce un titolo necessario per l’accesso al test di ingresso, rappresentando una misura di scrematura per individuare candidati che abbiano già sviluppato un background esperienziale nel campo sportivo. Avere praticato attività sportiva consente di sviluppare una visione della disciplina fondata sulla pratica personale e sulla consapevolezza delle qualità fisiche, contrariamente a una generazione di docenti la cui unica attività fisica, per alcuni, era la “staffetta divano-telecomando”.


3. TEST DI INGRESSO ALLA FACOLTÀ A NUMERO CHIUSO

La selezione continuerà con la valutazione dei titoli, che non si baserà unicamente sul voto del diploma, ma anche sull’attività sportiva certificata. Senza tale certificazione sportiva si è automaticamente esclusi dal test di ingresso.

La certificazione sportiva sarà validata da un bollino ufficiale rilasciato dal MIUR, distribuito gratuitamente alle palestre o ai centri sportivi che ne faranno richiesta tramite email. In risposta, il MIUR invierà il timbro fisico per corriere all’indirizzo indicato. Il costo sarà limitato all’acquisto della marca da bollo, a carico del praticante. Il centro sportivo compilerà un modulo allegato a un foglio presenze, che dovrà essere firmato dal praticante per ogni giorno di allenamento. Un commissario inviato dall’ateneo verificherà la regolarità delle presenze.

Il modulo, completo di timbro, firma, marca da bollo e foglio presenze, dovrà essere consegnato alla segreteria dell’ateneo, che ne verificherà la validità.


4. PERCORSO ACCADEMICO E FORMATIVO

Al di là della formazione universitaria durante la triennale, si propone un accreditamento da svolgere nei due anni della specializzazione attraverso un percorso da tirocinante, inserito nei progetti già esistenti di “Sport e Salute” presso scuole elementari e medie. È prevista una formazione pratica da svolgere in una delle opzioni disponibili.


5. PREPARAZIONE AL CONCORSO

Si propone l’introduzione, durante il percorso accademico, di un periodo di 7 mesi post-laurea dedicato esclusivamente alla preparazione del concorso, senza alcun costo per il candidato. Questo periodo inizierà circa un mese dopo la discussione della tesi di laurea.

La preparazione includerà una valutazione minuziosa del tirocinio svolto all’interno del progetto “Scuola Attiva”, accreditato con un timbro ufficiale, e andrà a sommarsi alla valutazione della prova orale.


6. ABBINAMENTO BUROCRATICO

Come già evidenziato, l’attuale sistema presenta forti criticità. Questa proposta intende valorizzare una disciplina che necessita necessariamente della pratica sportiva per sviluppare una coscienza professionale. Tale approccio si abbina perfettamente alla selezione già in atto dei docenti.

Nel rispetto delle linee guida del PNRR2, l’anno di prova non dovrebbe essere valutato esclusivamente dal dirigente scolastico, il quale, pur potendo vantare capacità dirigenziali, non ha le competenze tecniche per giudicare un docente che ha affrontato un percorso altamente specializzato e pratico.


7. MODIFICA DEL CONCORSO

La disciplina di Educazione Fisica, per la sua natura, si differenzia per modalità di studio, applicazione pratica e ricadute sulla salute fisica degli studenti. Per questo si propone un concorso separato non solo per le EEEM (Educazione Fisica nella Scuola Primaria), ma per tutte le classi di concorso relative all’Educazione Fisica.


8. TROPPI CIALTRONI IN QUESTA CLASSE DI CONCORSO!

Se le famiglie pagano centri sportivi e medici per ottenere certificati e garantire attività fisica ai propri figli, lo Stato deve garantire un servizio scolastico di pari o superiore livello, senza ulteriori aggravi economici. Solo così si potrà fornire una solida base formativa ai ragazzi, sia sul piano fisico che della salute.


9. ESPERIENZA E FORMAZIONE CONTINUA: SUCCESSO FORMATIVO

La questione della formazione è già in via di sviluppo e si ricollega ai punti precedenti. La strada è spianata: occorre solo applicarla in modo coerente con quanto proposto, rafforzando l’esperienza pratica e la formazione continua come elementi cardine del successo educativo nella disciplina di Educazione Fisica.